Troppa calca in centro, ipotesi numero chiuso di visitatori. Rigoni Stern: “Serve più prudenza”
Code chilometriche in ingresso e in uscita sulla strada del Costo che collega l’Altopiano all’Altovicentino ma, soprattutto, assiepamenti di gente in centro storico ad Asiago, preso d’assalto nel week end da visitatori. Buon per gli esercenti del turismo, si penserà, ma è proprio (anche) da alcuni fra loro che sono arrivate le segnalazioni in Comune per evidenziare come la necessità di garantire il distanziamento sociale si sia rivelata pura utopia nei pomeriggi di sabato e domenica.
All’indomani di un fine settimana da “bollino rosso” per il traffico su strada e pedonale, il sindaco asiaghese Roberto Rigoni Stern ha voluto rilasciare un videomessaggio pubblico. Dai contenuti a metà tra l’appello e l’ammonimento, con il rischio concreto di adottare misure restrittive, in un futuro prossimo, al libero accesso in città se dovessero ripetersi comportamenti sociali analoghi a quelli registrati nei giorni scorsi.
Oltre ad alcuni commercianti, a evidenziare il problema sorto soprattutto domenica sono stati i cittadini residenti in centro e le forze dell’ordine impegnate nel servizio di sicurezza e vigilanza, che si sono trovate a “smistare” la gente di passaggio per evitare l’affollamento di piazze e vie dove si concentravano con una sorta di effetto calamita. Un afflusso di gente utile per le casse, inutile nasconderlo, ma che apre una spinosa prospettiva in vista del periodo natalizio quasi alle porte. Il primo con un’emergenza sanitaria in corso.
“Oggi dobbiamo essere molto prudenti, soprattutto le fasce più giovani per tutelare quelle più deboli. Il nostro territorio è stato preso d’assalto lo scorso week end – dice il primo cittadino – , chiedo ai nostri ospiti di cercare spazi alternativi dove si possano mantenere le distanze almeno nelle aree di maggior affluenza turistica. Lo chiedo per evitare l’assunzione di provvedimenti restrittivi che possano inibire l’accesso ad alcune zone importanti per la vita economica della città di Asiago. Approfittiamo semmai dei boschi, dei pascoli, dei sentieri: non vogliamo applicare questi strumenti che qualcuno può leggere come repressivi, ma dobbiamo evitare il formarsi di assembramenti nelle zona centrali del nostro paese”.
Nemmeno l’Altopiano di Asiago è immune alla seconda ondata del coronavirus, con il centro tamponi allestito in ospedale a viaggiare ad una media di poco meno di 300 test processati al giorno. Nei vari comuni della reggenza sono circa 90 i riscontri di positività al virus, di cui 26 ad Asiago e 37 a Lusiana Conco, le due comunità più colpite.