Covid-19/Veneto: si rafforzano le cure a domicilio, 100 mila saturimetri in casa dei malati
Si rafforza, in Veneto, il sistema dell’assistenza domiciliare ai pazienti in isolamento perché positivi al Covid-19, che già aveva dato ottimi risultati nella precedente ondata di marzo. In tempi rapidissimi, a tutti questi pazienti verranno distribuiti gratuitamente dei saturimetri per misurare il livello di ossigenazione del sangue e, a quelli con sintomi che ne avranno bisogno, sarà garantita l’ossigenoterapia a casa.
Il nuovo protocollo è stato approvato dalla Giunta regionale, riunitasi oggi, ed è stato presentato nel corso del punto stampa odierno per fare il punto sulla situazione in Veneto dal Presidente della Regione Luca Zaia, affiancato, come sempre, dagli assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Gianpaolo Bottacin (Protezione Civile).
“E’ una scelta significativa e impegnativa – ha detto Zaia – con la quale puntiamo a migliorare l’assistenza a casa, dando anche un po’ di tranquillità psicologica in più alle tante persone che stanno vivendo la positività o la malattia con sintomi tra le mura domestiche. I dati, tra l’altro, ci indicano come circa il 70% delle persone che giungono nei pronto soccorso ritorni poi a casa, con la prescrizione di cure o, in caso di asintomaticità, con l’obbligo di rimanervi. Oggi gli isolati sono in tutto il Veneto 16.034, con un aumento di 923 unità rispetto a ieri: tanti cittadini che, con questo rafforzamento, potranno stare più tranquilli e ottenere a casa non solo un semplice strumento per misurare l’ossigenazione del sangue e comunicarla al proprio medico, ma anche la terapia con la mascherina dell’ossigeno”.
Le nuove modalità sono state illustrate dall’assessore Lanzarin: “Azienda Zero – ha informato – ha già avviato le procedure di acquisto per 100 mila saturimetri, che verranno mano a mano distribuiti alle persone a casa. La disponibilità di bombole d’ossigeno è garantita e, mano a mano che se ne ravviserà la necessità, ne acquisteremo altre. La presa in carico del paziente a domicilio – ha aggiunto – è un sistema già da tempo ben pianificato. L’organizzazione di questo nuovo step farà capo ai responsabili di distretto; la presa in carico dei pazienti avverrà a cura dei medici di medicina generale, delle Usca (attualmente sono 51 con 320 medici che assistono 9.500 pazienti), e dei servizi di continuità assistenziale. Per 60 giorni abbiamo previsto la deroga alle procedure ordinarie secondo le quali l’ossigenoterapia andrebbe prescritta dal medico specialista. Per due mesi potranno farlo anche i medici di medicina generale e le Usca. Investiremo anche nella formazione degli infermieri attualmente impiegati nell’assistenza domiciliare integrata, in modo da poter mettere in campo il maggior numero di sanitari possibile”.
La Lanzarin ha anche espresso soddisfazione per l’approvazione, in Commissione Sanità del Consiglio regionale, della legge, che andrà in aula domani, che permetterà di superare le pastoie burocratiche legate alla Privacy e di dare avvio all’App della Regione “Zero Covid Veneto”, grazie alla quale le persone in isolamento domiciliare, con o senza sintomi, potranno comunicare la loro situazione ai sanitari, segnalare miglioramenti o peggioramenti, chiedere l’intervento diretto a domicilio, aiutando il lavoro dei contact tracer che sono alle prese con migliaia di positivi da tracciare. “Una corsia preferenziale – ha concluso la Lanzarin – c’è anche per il provvedimento con cui gli incentivi Covid riconosciuti al personale del servizio sanitario pubblico, saranno estesi anche ai professori e agli specializzandi del quarto e quinto anno impegnati nei reparti”.