Enduro, il baby pilota vincente ora è “grande” e già campione: Andrea Verona al top
E’ quattro volte campione del mondo, un po’ come l’Italia del calcio, ma questa del 2020 è l’impresa più gloriosa (finora) di Andrea Verona, specialista dell’off-road stavolta sul gradino del podio più alto tra i fenomeni internazionali dell’Enduro. Il cielo è stato azzurro sopra il Portogallo e anche sopra Piovene Rocchette, da dove è ripartito il pilota vicentino per proseguire lo “stillicidio” di medaglie strappate agli avversari in tutte le categorie giovanili e, ora, anche tra i big. Con il suo inseparabile n°99 sul manubrio.
Andrea Verona in sella alla sua moto della scuderia TM Racing, anch’essa italiana, ha vinto il campionato mondiale della E1, vale a dire tra i senior in gara su moto di cilindrata 250 cc. A soli 21 anni. La World Enduro Championship è sua. Dal 2004 in poi il primo endurista italiano ad aggiudicarsi il titolo iridato.
Al suo rientro nell’Altovicentino dai dintorni della città di Porto, sede dell’ultima tappa della kermesse, il classe ’99 catapultato sulla moto fin da bambino dal compianto papà è stato accolto da una sfilata di sorrisi di amici e parenti, con striscioni di bentornato e complimenti maiuscoli per la grande impresa. La quarta consecutiva come accennato, ma stavolta sull’attico più in vista dopo i successi tra gli Junior e gli Youth.
Il fuoriclasse di Piovene ha saputo subito confermarsi ai vertici al primo tentativo, lasciando alle sue spalle in classifica il rivale Thomas Oldrati, 31enne lombardo con cui si è giocato il titolo in un derby inedito tutto tricolore. E in un circuito mondiale rimodulato in un calendario ridotto a soli quattro appuntamenti a causa della pandemia, Andrea sapeva che i margini di errore concessi erano minimi e non ha sbagliato un colpo in terra lusitana: doppio successo delle due prove del weekend scorso, punteggio massimo in saccoccia e gloria meritata per la vittoria nella classifica generale.
Guardando alla competizione all around delle tre categorie dell’Enduro, Verona è salito sul podio con un bronzo che vale oro in ENduro Gp, tenendo conto della diversa cilindrata delle motoenduro, in compagnia dei mostri sacri britannici Steve Holcombe e Brad Freeman, campioni rispettivamente in E2 ed E3, su moto più potenti. Chi lo sa se il mirino del talento puro piovenese è già puntato verso il tandem d’Oltremanica, già dopo il primo anno tra i big.
Ai microfoni post gara Andrea ha ringraziato il motoclub di appartenenza e quanti lo sostengono da sempre. “E’ un lungo percorso quello svolto per arrivare fino a qua – ha detto -, il campionato del mondo è stato strano, inusuale ripartire con la stagione a settembre e con sole 4 prove in calendario. Ma molto impegnative a livello tecnico, sia in Francia che in Italia e infine in Portogallo. Ma è comunque un titolo di quelli veri, nella top class, è un sogno di quando si era un ragazzo che si avvera“. A complimentarsi con lui anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, con un post di felicitazioni sul profilo social ufficiale.