Fitch abbassa ancora il rating dell’Italia: da “BBB+” a “BBB”
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L’agenzia di rating Fitch ha abbassato il rating dell’Italia da ‘BBB+’ a ‘BBB’, con outlook “stabile”. I motivi di questa valutazione, spiega in un nota l’agenzia internazionale, sono: i rischi politici per il nostro Paese, la crescita debole e il ritardo nel consolidamento dei conti.
Per quanto riguarda il quadro politico: Fitch afferma che i rischi di un “governo debole o instabile sono aumentati, così come la possibilità di partiti populisti e euroscettici che influenzino la politica”. Infatti in una nota si legge: “Un populismo in crescita può sminuire l’appetito politico per la riforma, aumentare la pressione per lo svuotamento fiscale e pesare sul sentimento degli investitori”.
Sul piano economico: l’agenzia parla di “fallimento” sul fronte della riduzione dell’elevatissimo livello del debito pubblico, il che “espone maggiormente il Paese a potenziali shock sfavorevoli”, e prevede un aumento del Pil dello 0,9% nel 2017 e dell’1,0% nel 2018.
L’agenzia cita anche “le debolezze delle banche” italiane che accrescono i rischi al ribasso per l’economia e le finanze pubbliche. E spiega l’outlook “negativo” per il settore bancario con la portata delle sfide per ridurre i crediti deteriorati e la debole redditività.
Fitch scrive: “Il persistente peggioramento fiscale dell’Italia il ripiegamento del consolidamento, la debole crescita economica e la conseguente mancata riduzione dell’elevato livello del debito delle amministrazioni pubbliche hanno lasciato più esposizione ai potenziali shock avversi. Ciò è aggravato da un aumento del rischio politico e dalla debolezza continua del settore bancario che ha richiesto un intervento pubblico previsto in tre banche a partire da dicembre”.