Elezioni Usa, sì a transizione con Biden
La General services administration, l’autorità statunitense per la gestione e amministrazione delle agenzie federali, ha confermato Joe Biden come “apparente vincitore” delle presidenziali, autorizzando l’inizio formale della transizione di poteri da Donald Trump. Finora la Murphy, capo della GSA, si era rifiutata di firmare la lettera di accertamento del vincitore, bloccando di fatto l’avvio del processo di transizione, compresi i breifing dell’intelligence al presidente eletto, l’accesso del suo staff ad uffici, funzionari e risorse governative.
Anche il tycoon ha dato il suo “ok” al passaggio di testimone “nel miglior interesse del Paese” ma non si arrende del tutto ed evoca la volontà di proseguire la sua battaglia legale: “Il nostro caso continua con forza, continueremo la nostra giusta battaglia e credo che vinceremo“.
Per il presidente uscente, che aveva parlato di minacce rivolte alla responsabile della General services administration, sarà ora più difficile mettersi di traverso. “Sto raccomandando che la responsabile Emily Murhpy e il suo team facciano ciò che è necessario in riferimento ai protocolli iniziali e ho detto al mio team di fare lo stesso”, ha affermato Trump.
Intanto oggi prende il via il terzo riconteggio dei voti in Georgia, lo Stato Usa attributo a Biden venerdì scorso. La campagna di Trump ha chiesto un nuovo conteggio delle schede visto che le leggi dello Stato lo consentono quando il vantaggio è inferiore allo 0,5%. Verranno ricontate tutte le 159 contee. I risultati nello Stato dovranno essere certificati entro il prossimo 3 dicembre ma non sono comunque previsti impatti sul verdetto delle presidenziali a favore di Biden.
Intanto il portavoce del Cremlino rende noto: “L’ inizio al processo di transizione del potere a Joe Biden non è sufficiente perché Vladimir Putin gli faccia le congratulazioni per la vittoria alle elezioni. Il presidente attende il risultato finale”.