Morto il “Pibe de Oro”: Maradona è mancato nella sua casa in Argentina – VIDEO
Si spegna l’uomo, rimane indelebile il mito. Diego Armando Maradona, il “Pibe de Oro”, la “Mano de Dios”, è morto oggi in Sudamerica, nella sua Argentina, in seguito ad un arresto cardiocircolatorio. A darne notizia il quotidiano periodico sudamericano “Clarin”, subito ripresa dall’agenzia Ansa per l’Italia. La pagina dell’Afa, la federazione argentina, ha pubblicato una bandiera listata a lutto annunciando la morte di Diego.
L’ex calciatore e allenatore argentino, uno dei numero 10 simboli del calcio mondiale, aveva 60 anni, compiuti da poco, meno di un mese fa. Circa dieci giorni fa era stato dimesso dal un ospedale di Buenos Aires dopo essere stato colpito da un problema neurologico, e sottoposto a un intervento chirurgico riuscito. Stavolta nulla è stato possibile, in seguito a un probabile infarto.
Idolo internazionale del pallone, deve all’Europa la sua ascesa fino a diventare un simbolo della sua era, negli anni ’80 e ’90, nelle fila prima del Barcellona e poi del Napoli. Rimanendo il simbolo vivente del club che lo lanciò giovanissimo, il Boca Juniors. Si è laureato campione del Mondo con la nazionale albiceleste nel 1986, eliminò l’Italia in semifinale nel 1990 nelle Notti Magiche e fu squalificato per doping nell’edizione 1994 negli Usa, già nel definitivo declino della sua carriera di calciatore. In tanti, tra gli addetti ai lavori, lo considerano ancora oggi il calciatore più forte di sempre.
Da allenatore riuscì a farsi eleggere trainer dell’Argentina disputando i Mondiali del 2010 in Sudafrica, senza ottenere i risultati sperati, uscendo ai quarti di finale. Per poi girovagare per le panchine di mezzo mondo, in Asia e Centroamerica in particolare, spesso in condizioni di salute precarie, conseguenza dei problemi derivanti dalla tossicodipendenza. Da spettatore, ai Campionati del Mondo del 2018 in Russia, si presentò in tribuna ai limiti dello stato confusionale, e le immagini fecero il giro del globo suscitando compassione diffusa per un campione immortale, messo al tappeto dalla fragilità di uomo. In Messico al Dorados e in madrepatria al Gimnasia La Plata le ultime esperienze recenti come tecnico, prima dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
In lutto anche la città di Napoli, di cui Maradona è cittadino onorario, che piange quel grande campione invidiato da tutti che trascinò la squadra partenopea alla vittoria di due scudetti.