Usa a Pyongyang: “Basta provocazioni” e la Cina invita alla moderazione
Difficili prove di dialogo tra Stati Uniti e Corea del Nord, con il portavoce del Pentagono Gary Ross che dice: “Chiediamo alla Corea del Nord di astenersi da azioni provocatorie e da una retorica destabilizzante”. Il regime di Pyongyang “deve fare la scelta di rispettare i suoi obblighi internazionali e tornare a partecipare a seri negoziati”, ha aggiunto Ross, ribadendo come “il programma nucleare nordcoreano rappresenti una chiara e grave minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti”.
Le parole del portavoce americano sono arrivate poche ore dopo che Pyongyang si era dichiarata pronta a distruggere la portaerei americana ‘Carl Vinson’ per mostrare la sua potenza militare e sostenendo di poter cancellare l’America dalla faccia della terra, essendo in grado di raggiungere gli Usa continentali e la regione dell’Asia del Pacifico con la bomba all’idrogeno.
Intanto l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, non esclude un raid americano contro la Corea del Nord, se Pyongyang effettuerà un altro test nucleare. “Non faremo qualcosa a meno che non ce ne diano motivo”, ha spiegato. Se la Corea del Nord farà il sesto test nucleare, allora “il presidente Donald Trump entrerà in campo e deciderà cosa fare”.
La Cina dal canto suo continua a chiedere moderazione e in una telefonata tra Xi Jinping e Donald Trump (la seconda in pochi giorni), il presidente cinese ha chiesto a tutte le parti di esercitare moderazione nella crisi. Xi ci ha tenuto a sottolineare che la Cina è “contraria a ogni azione che possa violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Il colloquio telefonico tra i due capi di Stato avviene alla vigilia dell’ottantacinquesimo anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare Coreano, che ricorre domani 25 Aprile e che viene considerato una data sensibile del calendario di Pyongyang.