Primarie Pd: Renzi, Emiliano e Orlando a confronto
Un faccia a faccia televisivo su temi come affluenza alle primarie, Alitalia, legge elettorale ma anche gli 80 euro, i migranti e la tassa patrimoniale. Si è snodato tra questi argomenti l’acceso confronto tra i candidati alla segreteria del Partito Democratico. Punti di vista molto distanti sia sulla crisi di Alitalia che sul sistema elettorale e le alleanze.
Sulla crisi della compagnia di bandiera Matteo Renzi ha parlato di “saga degli errori”, ha escluso soldi pubblici e ha annunciato una proposta del Pd entro il 15 maggio. Andrea Orlando non vuole la liquidazione mentre da Michele Emiliano è partito l’affondo: “Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia“.
Altro argomento caldo quello legato all’affluenza: “tutto ciò che sta sopra il milione va bene“, ha affermato l’ex presidente del consiglio, riferendosi all’appuntamento del 30 aprile. “Io mi sono candidato per salvare il Pd, va bene qualunque cosa” è stata l’apertura di Michele Emiliano. “Fisso l’asticella a quello che disse Matteo Renzi l’ultima volta: 2 milioni di persone, per me va bene il 51%”, questo il pensiero di Andrea Orlando.
Piena sintonia invece tra i tre candidati alla segreteria del Pd quando è stato affrontata la questione del biotestamento. “Sono cattolico e quando entro in chiesa mi tolgo il cappello non la testa, faccio politica da laico. Sulla legge sul testamento biologico va bene quel che ha scelto il parlamento”, ha chiarito Renzi. Orlando, ribadendo di condividere la legge appena approvata dalla Camera, ha spiegato: “Credo che si possa dire ‘finché sei lucido, puoi decidere cosa fare'”. Parole molto similli a quelle utilizzate da Emiliano: “Quando sono ancora lucido e nel pieno delle mie facoltà vorrei poter chiedere che un trattamento sanitario non mi sia somministrato. Quindi il testamento biologico mi vede favorevole”.