Covid, Zaia: “Raggiunto l’apice dell’epidemia”. Domani riaprono i negozi medi-grandi
“Non calano i positivi sui tamponi, ma potremmo aver raggiunto il plateau. Da più giorni i positivi su 100 mila abitanti stanno rimanendo più o meno costanti: potremmo aver raggiunto l’apice dell’infezione” Lo ha detto oggi il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia nel consueto punto stampa dalla sede della Protezione Civile regionale a Marghera.
“Abbiamo avuto anche diminuzioni degli accessi al pronto soccorso, un fatto dovuto probabilmente sia al senso di responsabilità dei cittadini, sia ad una diminuzione dei casi con sintomi, sia grazie alla collaborazione con i medici di base, che contengono gli accessi impropri” ha aggiunto Zaia.
I numeri
Oggi si registrano (bollettino regionale di stamane ore 8) 3.194 ricoverati per Covid nelle strutture venete (2.576 in area non critica, 321 nelle terapie intensive e 287 negli ospedali di comunità). Complessivamente ci son “solo” 4 ricoveri in più, a fronte però di ben 60 nuovi decessi. Calati di 2 unità i pazienti in terapia intensiva. Per dare un trend, venerdì scorso la pressione sugli ospedali contava 2.772 ricoverati (412 in meno di oggi, 35 dei quali nelle terapie intensive). L’aumento di ricoverati in in settimana è stato quindi del 15%, la settimana precedente era stato del 19%, quindi l’aumento dei casi pare in via di lento rallentamento, ma sempre di aumento si tratta.
Ancora alto, come riconosciuto dallo stesso Zaia, il numero dei nuovi positivi: +3.418 nelle ultime 24 ore (dall’inizio dell’epidemia, nel febbraio scorso, i positivi in Veneto sono complessivamente 137.474). Più interessante il dato sul totale delle persone in questo momento positive: 76.888, ossia il 56% del totale delle persone che in Veneto si sono contagiate da febbraio. Vicenza non è più la provincia in testa a questa classifica per numero di casi: con 14.034 “attualmente positivi” è terza, dietro a Verona (14.807) e Padova (14.874).
Lavori in corso per il nuovo Dpcm
“Ieri abbiamo fatto una riunione di tre ore con il ministro della salute, Speranza – ha spiegato Zaia ai giornalisti e ai veneti collegati come ogni giorno in diretta Facebook – e noi abbiamo portato avanti la nostra istanza, ossia di utilizzare il tempo da qua al 3 dicembre, quando dovrà esserci il nuovo Dpcm che regolerà le settimane future, per realizzare un confronto positivo fra Stato e Regioni, per costruire insieme il provvedimento, che ritengo sarà il più determinante per la storia di questa pandemia: andrà infatti ad incrociare un periodo nel quale servirà una grande forza lavoro per la più grande vaccinazione nella storia. Ma oltre al Covid e al vaccino, dobbiamo tener conto di un terzo attore: l’influenza. E poi c’è da tener presenti anche i risvolti economici della stagione invernale”.
La nuova ordinanza regionale
Oggi intanto Zaia ha firmato ed è già stata pubblicata una nuova ordinanza regionale, che sarà in vigore dal 28 novembre fino al 4 dicembre e regola la riapertura nei prefestivi delle strutture di vendita di medie e grandi dimensioni. In sostanza, il sabato (domani) le medie e grandi strutture di vendita saranno aperte, con esclusione degli esercizi commerciali che si trovano all’interno dei centri commerciali, come previsto dal Dpcm del 3 novembre (che afferma: “nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole”).
La Regione Veneto il 12 novembre aveva aggiunto la chiusura dei punti vendita di medie e grandi dimensioni (come grandi outlet e punti vendita mono marca) dopo che si erano registrati nel weekend resse in luoghi come il Noventa Outlet Village e Ikea (mentre invece i centri commerciali veri e propri erano chiusi). Una decisione condivisa con le Regioni limitrofe (Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia).
“Già da domani – ha spiegato oggi Zaia – aprono tutti i negozi perché abbiamo già fissato un limite alla capienza stabilendo la presenza di un cliente ogni 20 metri. Questa misura di sicurezza consentono la riapertura al sabato delle medie e grandi strutture, negozi oltre i 250 metri quadrati tipo un magazzino di abbigliamento, un negozi di mobili, un outlet. I centri commerciali, invece, restano chiusi di sabato e domenica per effetto del Dpcm nazionale”. Sul rischio di un ritorno degli assembramenti, il Presidente del Veneto è stato chiaro: “Bisogna continuare a fare molta attenzione, questa riapertura del sabato va inteso come un atto di responsabilità. Però ricordo che l’aver posto dei limiti alla capienza ha consentito di non chiudere tutto come è avvenuto nel resto d’Italia. E ricordo anche che siamo sommersi dalle richieste di lockdown”.