E’ nato Sad, l’aggregatore che modernizza gli enti pubblici: finanziamento di 1,85 milioni dalla Regione
Il futuro di Vicenza è digitale. La Provincia, insieme a 52 Comuni del territorio, ha dato vita infatti al SAD – Soggetto Aggregatore Digitale – che ha come obiettivo il potenziamento di infrastrutture digitali che saranno sempre più importanti non solo nella gestione amministrativa degli enti pubblici, ma anche nel rapporto con i cittadini.
A presentarlo ieri mattina in Provincia c’erano il consigliere delegato all’innovazione e sindaco di Schio Valter Orsi, l’assessore competente del Comune di Vicenza Mattia Ierardi e l’amministratore unico di Pasubio Tecnologia Laura Locci. Collegati da remoto anche una buona rappresentanza dei sindaci partner.
Il Sad, con il Comune di Schio come capofila, è destinatario di un finanziamento della Regione Veneto pari a 1.850.000 euro, in seguito alla partecipazione al bando “Agire per la cittadinanza digitale”. “Sviluppare l’erogazione dei servizi pubblici significa migliorare la qualità della vita dei cittadini – spiega Orsi -. Partiamo da un obbligo normativo, cioè mettere al sicuro tutti i dati in possesso dei Comuni, per andare oltre, puntando ad un hub provinciale che consenta uno scambio di informazioni e comunicazioni in tempo reale, per un’azione più celere ed efficace sul territorio soprattutto in caso di emergenza. E’ strategico essere riusciti ad aggregare così tanti enti, che rappresentano oltre due terzi della popolazione provinciale, potendo contare anche su Vicenza, Schio e Bassano del Grappa, ognuno sede di Innovation Lab, i luoghi di incontro e coprogettazione di servizi digitali per cittadini, imprese e pubblica amministrazione”.
La pandemia da Covid19, con la necessità di mantenere il distanziamento e di evitare gli spostamenti, ha favorito l’uso di tecnologie innovative e l’utilizzo di servizi online e ha fatto comprendere l’importanza non solo di avere a disposizione strumenti innovativi, ma anche di saperli utilizzare al meglio delle loro potenzialità. “La pubblica amministrazione non può restare indietro – ha spiegato Ierardi – e con questo progetto guarda al futuro, rispondendo ad un’esigenza reale ma con l’obiettivo di portare il nostro territorio e i nostri enti ad un livello tecnologico avanzato. Perché solo così siamo in grado di rispondere alle esigenze del territorio”.
Tre le azioni principali del progetto, illustrate dall’amministratore unico Laura Locci. La prima è mettere al sicuro tutti i dati in possesso dei Comuni, portandoli dai server comunali, spesso ubicati in luoghi non consoni tipo sottoscala, al data center di Pasubio Tecnologia. Una scelta non banale, perché Pasubio Tecnologia è una società locale a totale partecipazione pubblica, quindi dati sensibili non vanno “in mani private”. Non bastasse, Pasubio Tecnologia vanta un’esperienza ventennale nella migrazione, virtualizzazione e gestione dei server dei Comuni e dispone di un data center già classificato nel 2019 da Agid come “candidabile a polo strategico nazionale”, ora anche qualificato nel catalogo ministeriale dei Cloud Service Provider.
La seconda azione prevede la messa a disposizione dei Comuni di alcuni servizi digitali sviluppati dalla Regione e lo sviluppo di un nuovo servizio denominato “Segnalazioni e richieste di soccorso e assistenza in situazioni di emergenza”. Il servizio sarà disponibile nelle situazioni e nei territori in cui verrà attivato il Coc (Centro operativo Comunale) e per tutto il suo periodo di attività. Concretamente, al cittadino che richiede soccorso viene inviata una notifica di presa in carico e relativo riscontro da parte del COC e/o dell’ente di competenza. E grazie al collegamento con il geoportale provinciale sarà possibile acquisire le segnalazioni in modalità georeferenziata. Attraverso il servizio i cittadini potranno inoltre consultare, in modo semplice ed immediato, notizie e didascalie, informazioni di carattere comunale e sovracomunale, percorsi per raggiungere le aree di attesa e ricovero, aree interessate all’evacuazione in caso di event come inondazioni, disinnesco di ordigni inesplosi e similari, in modo da essere costantemente informati e tutelati.
La terza azione prevede l’inserimento nel circuito CreSCI (Centro Regionale Servizi di Cooperazione e Interoperabilità) dei Comuni dell’aggregazione, in particolare per accedere a servizi come il Polo archivistico regionale e il ZTL network, che permette ai possessori di permesso Ztl di muoversi sull’intero territorio regionale.
L’intero progetto si svilupperà nell’arco di due anni. “Nel frattempo – conclude Orsi – stiamo lavorando su altri filoni, come la formazione, in particolare per la fascia d’età adulta, e in generale per elevare gli standard digitali della provincia, con attenzione particolare ai Comuni più piccoli. La porta del Sad è aperta a tutti i Comuni che vogliano aderire e che vogliano con noi compiere questo percorso di modernizzazione”.