Contro la Valdastico Nord nasce la rete degli amministratori per un Alto Vicentino sostenibile
E’ un vero e proprio “Manifesto per l’Alto Vicentino” quello lanciato ieri a Magrè di Schio da un gruppo di rappresentanti di politici e amministratori locali. Obiettivo: riunire quanto vogliono impegnarsi per uno sviluppo sostenibile del territorio e quindi sono contrari alla realizzazione del prolungamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord. Al momento il Manifesto è stato sottoscritto da 22 amministratori e consiglieri comunali, da un consigliere regionale e da un senatore che fanno riferimento a diverse forze politiche (dalle civiche progressiste ai 5 Stelle), impegnati sia come forze di maggioranza e minoranza nei rispettivi comuni.
“Sentiamo l’esigenza di offrire una risposta nuova alle aspettative di futuro dei nostri cittadini” spiegano i firmatari, che sono convinti che l’unico modo per farlo sia lavorare in sinergia a visioni lungimiranti del territorio. “Non è più possibile restare ancorati ad una visione limitata al proprio comune” affermano. Ci sono insomma problemi che “non possono essere risolti in ambito locale, ma neppure possono essere calati dall’alto sulla base di una visione gerarchica nella gestione del territorio”. E citano la “palese inadeguatezza di molte scelte operate a livello superiore da Regione e Stato, imposta dall’alto secondo una politica delle grandi opere che vorrebbe promuovere lo sviluppo secondo le logiche del passato, senza rendersi conto che quella fase contrassegnata da esagerato consumo di suolo, sottovalutazione delle tematiche ambientali, fiducia incrollabile nello sviluppo industriale senza limiti è finita. Noi amministratori dobbiamo interrogarci sui modelli di sviluppo possibili in grado di ottimizzare le risorse disponibili, senza che le nostre scelte diventino un’ipoteca senza possibilità di riscatto sul futuro delle prossime generazioni”.
In questo momento storico, il focus di questa sfida è la contrarietà alla realizzazione della Valdastico Nord: “Stiamo toccando con mano i disastri della Pedemontana – scrive la rete di amministratori nel suo manifesto – che non si riesce a completare senza infusione di denaro pubblico per coprire le inadempienze di una ditta privata che doveva proprio evitare questo esborso. Rischiamo di assistere tra poco ad una fotocopia ancor peggiore per la Valdastico Nord che, oltre a costituire uno spreco immane di suolo e denaro, tale da renderne impossibile la sostenibilità economica, non è compresa tra i corridoi di transito previsti dalla legislazione europea ed ha perso ogni prospettiva di assicurare collegamenti a nord: l’unico tratto autostradale previsto, infatti, si fermerà in Veneto. Il prolungamento della A31, stanti le prescrizioni emerse dal cosiddetto ‘protocollo di intesa’ tra Regione Veneto e Provincia Autonoma di Trento, non sarebbe funzionale allo sviluppo del territorio, e oggi serve solo a mantenere il valore delle azioni del concessionario”.
I firmatari ritengono anche che la realizzazione dell’opera “precluderebbe ogni altra discussione su sviluppo, valorizzazione e futuro della valle e dei suoi abitanti”. Per questo gli obiettivi della rete di amministratori sono sia cercare una soluzione realistica ai problemi di viabilità locale o eventuale collegamento a nord, sia preservare, proteggere e difendere il territorio e le sue peculiarità favorendone uno sviluppo sostenibile e compatibile con la propria vocazione. Un lavoro da mettere in campo dialogando ed ascoltando le diverse voci: categorie economiche, associazioni, amministrazioni, soggetti promotori di cultura. Gli amministratori del manifesto mirano quindi ad essere “uno stimolo per le amministrazioni locali per lo studio e la valorizzazione del territorio, comprese le possibili soluzioni alternative all’autostrada”. Infine, compiti della rete saranno anche quelli di coordinamento, di comunicazione e di vigilanza e controllo della regolarità delle procedure. Una serie di impegni da realizzare “al di là dei confini amministrativi o ideologici, secondo valutazioni complessive svincolate da logiche parziali e di parte, ma ispirate dall’interesse primario della cittadinanza, del tessuto produttivo e della territorialità”.
Questa la lista dei primi firmatari. Arsiero: Tiziana Occhino ed Elena Lorenzato; Velo d’Astico: Teresa Ceribella e Luigi Cortelletti; Cogollo del Cengio: Marco Zorzi, Ruggero Busato e Riccardo Fimbianti; Piovene Rocchette: Renzo Priante, Silvia Pianalto e Daniele Sartore; Asiago: Monica Gios; Thiene: Alessia Gamba e Orazio Comberlato; Schio: Marco Vantin e Carlo Cunegato; Marano Vicentino: Francesco Luca; Sarcedo: Luca Pigato; Lastebasse: Fanny Cerato; Valdastico: Claudio Sartori; Tonezza del Cimone: Diego Dalla Via. Alla conferenza stampa di lancio erano inoltre presenti il senatore pentastellato Enrico Cappelletti e il consigliere regionale, pure del M5S Manuel Brusco.