Mercati Ovest, 500 ambulanti fermi da un mese scrivono alla Regione. “No proroghe”
I commercianti ambulanti con oltre 500 banchi nei mercati settimanali di 7 paesi dell’Ovest Vicentino sotto ordinanze da “mini” lockdown patiscono il blocco temporaneo da un mese e scrivono alla Regione Veneto. Chiedendo una forma di ristoro da parte degli enti territoriali e soprattutto dicendo no alla proroga del regime di limitazioni che coinvolgono le compravendite all’aria aperta, adeguatamente regolamentate. Tanto più che l’area delle provincia composta dalla Vallata dell’Agno – con l’aggiunta recente di Recoaro Terme – e del Chiampo nei suoi due comuni più popolosi, Arzignano e Chiampo appunto, è l’unica zona off limits per i mercati in tutto il Veneto.
A portare avanti le istanze dei lavoratori/venditori è l’associazione del settore, la Fiva Confcommercio per il Veneto, dopo un incontro avvenuto ieri tra tutte le associazioni provinciali. Un summit, insomma, da cui i referenti vicentini sono usciti con in mano dati “freschi” da presentare sul tavolo dell’amministrazione regionale, oltre che ai sindaci del territorio interessati alle misure restrittive. Vale a dire nel dettaglio Arzignano, Valdagno, Cornedo, Trissino, Castelgomberto, Chiampo e Brogliano.ò
La lunga sospensione, giunta alla quinta settimana post proroga delle ordinanze firmate venerdì scorso, rischia di mettere a repentaglio non più solo gli affari degli ambulanti ma la sopravvivenza della loro attività, fermo restando che, trattandosi di banchi itineranti in più comuni, per alcuni di loro si tratta di stop assoluto, per altri invece di un comunque consistente danno economico da affrontare. “Alla fine – spiega Martino Forte, presidente della Fiva Confcommercio di Vicenza – è emerso che solo da noi si è deciso questo vero e proprio lockdown che interessa ben 501 “posteggi” gestiti dagli operatori. Si tratta di imprenditori che da oltre un mese, vale a dire dal 2 novembre, sono bloccati. Le ordinanze dei Comuni scadono venerdì 4 dicembre e noi chiediamo che non vengano prorogate perché si possono fare i mercati in tutta sicurezza, senza colpire tantissime famiglie che vivono di questo lavoro e che sono praticamente a reddito zero”.
Da qui la decisione del presidente veneto di categoria, Ilario Sattin, che ha preso carta e penna denunciando la situazione direttamente al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato. “Vorrei sensibilizzarvi sulla drammatica situazione che stanno vivendo gli operatori del commercio su area pubblica della Valle dell’Agno-Chiampo – scrive Sattin, ambulanti – che si ritrovano senza reddito e senza la possibilità di accedere ad alcuna forma di ristoro. Da qui la richiesta di valutare la possibilità di prevedere con urgenza una qualche forma di ristoro regionale per il duro periodo che stanno passando”.
Gli imprenditori al dettaglio, in altre parole, avanzano la richiesta esplicita di una sorta di applicazione del principio che chi è obbligato a fermarsi per valutazioni di sanità pubblica sia adeguatamente sostenuto dagli enti pubblici che li impongono. “Invece queste famiglie sono abbandonate a sé stesse: non è giusto e non è degno per chi vive onestamente del proprio lavoro”, conclude il presidente di Fiva Confcommercio Vicenza.