Covid, Arcuri: entro settembre possible vaccinare tutti. Coinvolti anche medici di base
L’intera popolazione italiana potrebbe essere vaccinata contro il covid entro settembre 2021. Parola di Domenico Arcuri che durante l’audizione alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera, ha illustrato il piano per la somministrazione del vaccino specificando che, nella seconda fase, saranno coinvolti anche medici di famiglia, farmacie e unità mobili per raggiungere le zone impervie. In totale, durante la seconda ondata di vaccinazioni saranno 1.500 i luoghi che saranno indicati come centri di somministrazione del vaccino.
“A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione”, ha dichiarato il Commissario per l’emergenza spiegando che per la somministrazione dei vaccini il governo sta prevedendo il ricorso straordinario a 20mila professionalità, che potranno essere utilizzate per il tempo della campagna. “In merito all’immunità di gregge – ha poi detto Arcuri – gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato. Noi auspichiamo che anche grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino”.
Questa mattina era stato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del comitato tecnico scientifico (Cts), a parlare della data di avvio per la grande vaccinazione di massa: “Il 29 dicembre e e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid. Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone. Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese”, ha detto l’esperto parlando ad Agorà su Rai 3.
Per Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, chi è già entrato in contatto con Sars-Cov-2 non dovrà ricorrere al vaccino “perché – spiega – ha sviluppato anticorpi naturali, semmai dovrà controllare il livello di questi anticorpi. E quando questi dovessero scendere, si può riconsiderare una vaccinazione”.