Multa da 60 mila euro a un dipendente pubblico: amministrava senza titolo 90 alloggi
Si portava a casa un “extra” da circa 600 euro mensili svolgendo l’attività di amministratore di condominio del complesso “Le Torri”, per conto di 90 famiglie di Bassano del Grappa. Incarico compiuto in maniera ineffabile e puntuale, senza alcuna rimostranza da parte degli inquilini che versavano la propria quota di compenso ad un vicentino d’adozione di 57 anni, dipendente del corpo dell’Aeronautica, che così “arrotondava” le entrate come si suole dire sin dal 2011 e fino al 2019.
Tutto in regola per la sostanza dei fatti ma non sul piano della forma richiesta in modo tassativo, visto che la legge prevede che un dipendente pubblico – era proprio questo il caso – è tenuto a richiedere un’autorizzazione scritta per svolgere altre funzioni retribuite. Il ruolo ricoperto nella pubblica amministrazione e le funzioni che esercitava in ambito privato, in ultima analisi, sono risultati incompatibili.
Un aspetto che le parti in causa a quanto pare ignoravano del tutto, ma ovviamente non la Guardia di finanza bassanese, andata a fondo sulla questione fino a contestare al termine dell’inchiesta una sanzione amministrativa dell’importo di 60 mila euro. A “pagarla” (cara) saranno in solido proprio il ricevente delle somme incassate dal 2016 al 2019 secondo l’indagine in corso e gli stessi condòmini delle palazzine di via Laro Perlasca, esterrefatti alla notifica del salasso.
La legge in materia, infatti, obbliga i responsabili del comportamento illecito di questa fattispecie a sborsare il doppio di quanto “guadagnato” senza la necessaria autorizzazione. Un compenso complessivo che le Fiamme Gialle hanno stimato in poco più di 31 mila euro nell’arco di 4 anni recenti imputabili ad A.D.A. – queste le iniziali-, percepito per le mansioni di gestione del maxi condominio di cui in più il dipendente pubblico non proprio ligio alle norme risultava come legale rappresentante, contravvenendo alle disposizione di legge.
La notizia è in aggiornamento