Maxi operazione antispaccio in Altovicentino tra il “Montecio” di Malo e Schio: 10 arresti
Due bande composte da almeno 10 stranieri di origine africana spacciavano in Altovicentino ingenti quantità di droga assortita, rifornendo un numero elevato di “clienti” tra la zona del Montecio a Malo e nel centro di Schio, sulla collinetta del Castello. Anche se in realtà si trattava di “piazze itineranti”, sempre in luoghi di aggregazione frequentati soprattutto da giovani. Un centinaio gli assuntori abituali, clienti di tutte le età e di diversi ceti sociali, con forti sospetti sul legame tra questi ambienti e alcune morti per overdose recenti.
Un giro di affari ciascuno che si stima di circa 400 mila euro, incentrato su cocaina ed eroina, localizzato in due “avamposti” ricavati in aree pubbliche verdi, delle vere e proprie piazze di spaccio isolate non nuove ad essere “elette” come centro di compravendite di sostanze illecite. Ma perfino le corsie di supermercati della zona erano state sfruttate per gli scambi illeciti o le zone aperte allo sport, nascondendo le dosi in bocca sotto le mascherine di protezione. Non si tratta, comunque, di quantità di droga risibili per quanto riguarda la droga già scambiata che per quella sequestrata nei blitz di stamattina durante le esecuzioni degli arresti (100 grammi tra coca ed eroina, oltre a denaro contante). I due gruppi erano legati da reciproca conoscenza, ma agivano con modalità proprie e in zone diversificate, probabilmente concordate.
I carabinieri della Compagnia di Schio hanno sgominato i due gruppi di malviventi grazie ad un’indagine iniziata da oltre un anno, nell’ottobre del 2019, che sembra si fossero spartiti le due zone di riferimento. Due filoni distinti ma di fatto paralleli, portati avanti fino alla conclusione odierna con gli ordini di cattura, con la necessità di bloccare in simultanea i canali. Si trattava di un’articolata doppia banda di distributori di droga che si riforniva da un canale principale a Vicenza: ora non resta che risalire la piramide. Entrambe le “batterie” di pusher sono composte da connazionali giunti in Italia dalla Nigeria, da richiedenti asilo, e in un caso unico dal Gambia. Hanno tutti un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. Secondo il Colonnello dell’Arma Nicola Bianchi “con queste due operazioni sono state letteralmente smantellate le piazze di spiaccio di Malo e Schio”.
Gente che viveva di espedienti, specializzata nel commercio nero di cocaina, eroina hashish e marijuana, manovalanza di corrieri che potrebbero rappresentare distributori non solo di sballo ma anche di morte, considerando i casi di overdose registrati negli ultimi tempi nell’Altovicentino. Otto arresti sono avvenuti stamattina dopo il blitz coordinato dal comando provinciale, vista l’ampia portata del “giro d’affari” impiegando circa 100 militari per l’ultima fase dell’operazione, con supporto degli agenti della locale. Due dei destinatari dell’ordine di cattura si trovavano invece già in cella nel carcere del capoluogo berico, per gli altri attesa dell’udienza di convalida dopo la flagranza di reato, trovati in possesso di non meglio precisate quantità di droga.
Destinatari delle sostanze proibite tanti giovani della zona, ma non solo, sono assortite anche le fasce d’età che sarebbero “rappresentate” secondo quanto emerso nel corso delle indagini. Oltre che il ceto sociale di appartenenza. Dai giovincelli anche minorenni alla ricerca di spinelli o di “erba” a pochi euro fino a giacche e cravatte a caccia di polvere bianca. Quasi tutti clienti “fissi” residenti nell’Altovicentino, buona parte dei quali identificati, “salvati” dalle garanzie di privacy con i loro nominativi però segnalati alle autorità competenti. Si tratta di un’operazioni più importanti nel Vicentino in questo anno 2020, per numero di militari impiegati e per l’ampiezza di soggetti coinvolti.
A complimentarsi con tutte le forze dell’ordine impiegate, tra gli altri, anche il prefetto di Vicenza e il sindaco di Malo Moreno Marsetti. “L’operazione è veramente da incorniciare sia per il numero di soggetti colpiti, sia perché questi “signori” non si vedranno per molto tempo aggirarsi e sostare nei più insospettabili luoghi di vita pubblica di queste laboriose comunità – aggiunge dalla Prefettura Pietro Signoriello – abusando delle disposizioni normative che ne hanno consentito il soggiorno. Venditori di morte che hanno richiesto mesi e mesi di duro lavoro investigativo ma che, infine, dovranno fare i conti con la giustizia. Credo davvero che i cittadini di Schio e Malo potranno adesso sentire un’aria nuova nei luoghi coinvolti dall’opera di questi spacciatori. Da questo punto di vista sarà senz’altro un Natale migliore”.