Inchiesta nomine, Virginia Raggi assolta anche in appello
La procura generale, rappresentata da Emma D’Ortona, aveva chiesto in mattinata che la sindaca fosse condannata a dieci mesi di reclusione. Secondo la pg, la sindaca “conosceva la posizione di Raffaele Marra e ha omesso di garantire l’obbligo che Marra si astenesse nella nomina del fratello Renato”. In sostanza, ha aggiunto la pg: “L’errore del precedente giudice è di avere trasformato una indagine documentale in dichiarativa”.
Applausi alla lettura della sentenza. Raggi, accompagnata dai difensori, gli avvocati Pierfrancesco Bruno, Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo, ha abbracciato il marito, visibilmente commossa. Insieme a lei c’erano anche il capogruppo M5S Giuliano Pacetti, i consiglieri M5s Paolo Ferrara, Annalisa Bernabei, Angelo Diario e Alfredo Campagna presidente del XIV municipio.
“Questa è una mia vittoria, del mio staff, delle persone che mi sono state a fianco in questi quattro lunghi anni di solitudine politica ma non umana. Credo che debbano riflettere in tanti, anche e soprattutto, all’interno del Movimento 5 stelle“, ha commentato a caldo la sindaca capitolina all’uscita dal tribunale. Un messaggio rivolto direttamente a chi, in questi anni di mandato nella Capitale, le ha voltato le spalle dentro al movimento dopo che è stata travolta dalla vicenda giudiziaria. “Ora è troppo facile voler provare a salire sul carro del vincitore con parole di circostanza dopo anni di silenzio. Chi ha la coscienza a posto non si offenda per queste parole ma tanti altri, almeno oggi, abbiano la decenza di tacere”, ha quindi concluso.
Immediate le congratulazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha sempre sostenuto Raggi pubblicamente. “Continua a resistere grande donna, il MoVimento 5 Stelle resiste insieme a te”, ha scritto su Facebook, pubblicando una foto che li ritrae insieme su un palco. “Virginia è stata assolta. Ancora una volta assolta. Adesso iniziate a rispettarla”, è stata la reazione di Alessandro Di Battista. “Per quattro anni è stata diffamata, dileggiata, calunniata… E’ stata colpita dal sistema politico e mediatico per non aver avallato le olimpiadi di Malagò, Montezemolo e Caltagirone e dal fuoco amico partito da chi non sarà mai alla sua altezza ma non vuole accettarlo”. Anche il capo politico del Movimento, Vito Crimi, si è congratulato con la sindaca per l’assoluzione, ribadendo che si tratta dell’ ”ennesima conferma della sua correttezza”.