Coldiretti, primo Natale con zero sprechi: avanzi a tavola per 8 italiani su 10. Calo della spesa del 31%
Quasi otto italiani su dieci, ossia il 78% della popolazione, nei giorni successivi al Natale si ritrovano a mangiare gli avanzi dei cenoni e dei pranzi del 24 e 25. Il cibo viene quindi riutilizzato in cucina, con una nuova sensibilità verso la riduzione degli sprechi spinta dalla crisi economica legata alla pandemia.
E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixè sul Natale dalla quale si evidenzia che c’è un altro 10% che ha messo tutto in freezer per utilizzarlo nelle prossime settimane.
Secondo la Coldiretti, ammonta a quasi 400 milioni il valore di cibi e bevande preparati e non consumati sulle tavole degli italiani a Natale e sembra che ci sbizzarriamo a trasformare gli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo della tradizione contadina.
Solo nell’11% delle famiglie non avanza niente mentre l’1% dona in beneficenza; nessuno invece dichiara di buttare i resti del pranzo o del cenone, con il Natale 2020 che si classifica come il primo con sprechi azzerati. Una tendenza favorita dal clima di sobrietà che ha caratterizzato la festa anche a tavola, con in media 4 persone che – continua la Coldiretti – hanno mangiato insieme per le Feste, più che dimezzate rispetto allo scorso anno, quando in media si contavano 9 commensali.
Se nel menu della vigilia – conclude la Coldiretti – è stato servito soprattutto il pesce, presente in 8 tavole su 10, a Natale ha prevalso la carne e hanno vinto bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo, pizze rustiche e i dolci fatti in casa.
Quanto si è speso? Per il tradizionale appuntamento del Natale con la tavola sono stati spesi quest’anno 1,8 miliardi di euro, con un calo del 31% rispetto allo scorso anno a causa delle restrizioni imposte dalle misure anti Covid e della crisi economica legata alla pandemia.