Dopo il caos di Capitol Hill, Trump ammette la sconfitta. Sale il bilancio delle vittime
Dopo il caos di Capitol Hill e il rischio di impeachment e di violazione del 25/mo emendamento della Costituzione, Donald Trump pur senza mai citare Joe Biden, ammette la sconfitta e via Twitter fa sapere che la “nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio”.
“L’obiettivo adesso si rivolge a garantire una transizione ordinata e senza soluzione di continuità del potere”, spiega Trump che parla anche delle violenze a Capitol Hill, definendole un “attacco atroce” che lo ha lasciato “indignato per la violenza, l’illegalità e il caos generato”. Il presidente americano uscente non ha parlato del suo ruolo nell’incitamento alla violenza, ma dice ai suoi sostenitori: “il nostro incredibile viaggio è solo all’inizio”.
La portavoce della casa Bianca Kayleigh McEnany, si è presenta in sala stampa senza rispondere alle domande dei cronisti. “Sono qui per riportare un messaggio a nome dell’intera Casa Bianca. Permettetemi di essere chiara: la violenza che abbiamo visto ieri nella capitale della nostra nazione è stata spaventosa, riprovevole e antitetica rispetto al sistema americano. Condanniamo, come presidente e amministrazione, nei termini più forti. E’ inaccettabile, chi ha violato la legge deve essere perseguito”, ha dichiarato.
Joe Biden dal canto suo, sottolinea che Trump è responsabile di “aver tentato di usare una folla per mettere a tacere le voci di quasi 160 milioni di americani” che hanno votato a novembre. Tuttavia, si dice contrario a ricorrere al 25esimo emendamento per rimuovere il presidente uscente, come invece vorrebbe la speaker della Camera Nancy Pelosi.
Cresce nel frattempo il numero delle vittime negli scontri. Un agente della Capitol Police è morto a seguito delle ferite riportate negli scontri di mercoledì . L’agente, ha riferito il corpo di polizia addetto alla sicurezza di Capitol Hill, si chiamava Brian D. Sicknick ed è deceduto alle 21.30 di giovedì. Era in servizio dal 2008 ed “è rimasto ferito durante scontri fisici con i manifestanti”, in seguito ha avuto un collasso ed è stato trasportato in ospedale, secondo quanto afferma una dichiarazione ufficiale. Sale così a 5 morti il bilancio degli scontri.
La prima testa a cadere per l’assalto al Congresso, è stata quella del capo della polizia del Congresso che, secondo alcuni media, dovrebbe dimettersi il 16 gennaio, prima della cerimonia dell’Inauguration Day del 20 gennaio, quando Joe Biden giurerà e si insedierà alla Casa Bianca. Il siluramento era stato chiesto dalla speaker della Camera Nancy Pelosi.
Anche il ministro dell’Istruzione americano, Betsy DeVos, si è defilata presentando le dimissioni al presidente uscente Trump. “Non c’è dubbio sull’impatto che la tua retorica ha avuto sulla situazione, per me è stato il punto di svolta”, si legge nella missiva diretta a Trump.