Addio a Franco Ziche, pioniere thienese della maglieria di moda e alfiere del Made in Italy
Domani il Duomo che si erge nel cuore di Thiene saluterà un imprenditore che portava proprio la sua città nel cuore, e che grazie a tanto lavoro intorno a un’idea l’aveva fatta conoscere in Italia e fuori confini attraverso i marchi e l’azienda, un maglificio che per decenni ha sostenuto centinaia di famiglie dei propri dipendenti. Oltre ad aver esportato il “made in Italy” di alto profilo in tutto il mondo negli anni d’oro.
Si è spento nei giorni scorsi, a causa di un’improvvisa embolia polmonare, Franco Ziche, 82 anni, discendente di una dinastia di imprenditori del tessile che in prima persona aveva fondato nel 1960 uno stabilimento produttivo, con spaccio aziendale, sul confine tra Thiene e Zanè, ma conosciuto e attivo anche a Pievebelvicino. Uno dei primi uomini d’affari dell’Altovicentino nel suo settore a credere e investire nella tecnologia, in anni in cui computer e automatizzazione sbocciavano solo agli albori.
A rendere pubblica la notizia della morte del proprio congiunto sono stati la moglie Miria e i quattro figli con le rispettive famiglie: Alessandra, Francesca, Giovanni e Alvise. Con loro il fratello Valentino, anche lui imprenditore nel campo dei filati a Zanè, che con Franco ha raccolto il dna imprenditoriale che si è tramandato sin dall’800. Familiari accomunati nello sconforto, in questi giorni di inizio 2021, per la perdita di un padre – e nonno di sei nipoti -riconosciuto come uomo saggio, insieme di polso ma anche premuroso, che ha introdotto i figli nel mondo del lavoro dopo averli cresciuti con amore da bambini.
In tanti, al di fuori dell’intimità della della sfera familiare, ne ricordano invece le qualità sul piano lavorativo. Tra questi anche Giampi Michelusi, oggi assessore all’Innovazione per il Comune di Thiene, dai primi anni ’80 dipendente e poi consulente informatico per l’azienda del compianto Franco Ziche. “Dire che Franco sia stato un imprenditore al passo con i tempi è perfino riduttivo – spiega Michelusi -, lui è stato un precursore prima di tutto, che non lesinava di investire in tecnologia e nelle persone. Personalmente devo proprio a lui in larga parte la mia professione e la carriera in questo ambito, in tempi in cui nell’informatica, nei primi anni ’80, erano in pochi a crederci e ancora in meno a investire risorse. Sul piano umano, poi, lo ricordo come una persona tutta d’un pezzo ma sempre disponibile, la sua azienda e la famiglia Ziche sono stati una famiglia anche per me”. Così il figlio Alvise sul suo profilo: “Da oggi camminerò fianco a fianco ad un grande vuoto, colmato da immensi ricordi felici“.
Risalendo indietro negli anni, da ricordare tra gli altri il marchio storico “Les Jacquelines“, che insieme ad altri ideati in Ziche – l’azienda assunse il nome del suo fondatore, erede di una lunga tradizione nel tessile della dinastia che porta questo cognome – hanno saputo esprimere l’attitudine a proporre capi di maglieria di tendenza e sperimentando tessuti e stili all’avanguardia con i tempi. E aprire show room e sedi commerciali in Usa e ed Europa. Oltre a quella principale di Thiene in via Val Posina, che dava lavoro a oltre 200 dipendenti nel periodo migliore prima della crisi che ha investito il settore a cavallo del nuovo millennio, da ricordare anche lo stabilimento Giottotex aperto nel comune di Torrebelvicino dove erano impiegate altre 80 persone, entrato nel gruppo Franco Ziche come importante costola e polo produttivo.
L’ultimo saluto terreno all’imprenditore thienese si terrà alle 10 di domani mattina – giovedì 14 gennaio – nel Duomo cittadino. Stasera alle 18.30, invece, la veglia di preghiera con la recita del rosario. Le ceneri, dopo la cremazione, riposeranno nel cimitero comunale del quartiere dei Cappuccini.