Covid, report Gimbe: “I dati peggiorano, serve stretta immediata”. Speranza: “Anticipare restrizioni”
Aumentano i nuovi casi settimanali di Covid così come i ricoveri ospedalieri, le terapie intensive e i decessi. E’ tutt’altro che rassicurante la fotografia scattata dall’ultimo report della Fondazione Gimbe, basato sul monitoraggio del coronavirus dal 6 al 12 gennaio.
Rispetto alla settimana precedente, riferiscono i ricercatori, il numero di contagi registrati è passato da 114.132 a 121.644, anche se si è assistito a un leggero calo del rapporto tra positivi e casi testati: dal 30,4% al 29,5% grazie al maggior numero di tamponi effettuati dal 6 al 12 gennaio, con quasi 90mila test e 36mila persone tamponate in più. Se i casi attualmente positivi rimangono sostanzialmente invariati, intorno ai 570mila, a preoccupare è l’aumento, anche se lieve, dei ricoverati con sintomi (23.712 contro i 23.395 della settimana precedente) e dei pazienti in terapia intensiva (2.636 contro 2.569). Fattore che ha ulteriormente accresciuto la pressione sulle strutture ospedaliere del Paese.
Proprio i ricercatori lanciano quindi un appello per “un’immediata e rigorosa stretta”, spiegando che in questa situazione è “rischioso puntare tutto sul vaccino”. Il pericolo è quello di vivere “un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continue strette e allentamenti e un aumento inesorabile dei decessi”.
Anche Roberto Speranza, nel suo intervento con le regioni in vista del nuovo dpcm, ha sottolineato come “i dati europei siano in significativo peggioramento”. Una situazione che per il ministro della Salute “non può essere sottovalutata”. “Lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova forte ondata” è l’appello lanciato da Speranza che ha poi specificato come l’introduzione della zona bianca sia un “segnale per il futuro”. Zona nella quale si entrerà in base ad una serie di condizioni: tre settimane di fila con un’incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l’1 e rischio basso.
Il ministro ha fatto una sintesi dei provvedimenti che entreranno in vigore dal 16: nuove soglie per l’ingresso nelle fasce – si va in zona arancione con RT 1 o con un rischio complessivo alto, si va in zona rossa con Rt 1.25 – divieto di spostamento tra le regioni anche gialle, con le deroghe già previste, proroga dello stato d’emergenza fino al 30 aprile, limite di due persone per andare a trovare a casa parenti o amici una volta al giorno.