Confronto fra candidati sindaco, piccole scintille solo sul Parco Sud
L’utilità dei comitati e dei vigili di quartiere, la riqualificazione della città, il futuro del Parco Sud, i tagli di bilancio, la necessità di fermare l’espansione urbanistica, l’integrazione dei cittadini stranieri. Sono state queste le domande poste ai cinque candidati alla carica di sindaco di Thiene l’altra sera nel primo confronto elettorale per le comunali dell’11 giugno. Una serata all’insegna del fair play, della moderazione e con pochi lampi di vivacità: l’unico tema che ha scaldato (leggermente) gli animi e la serata è stata l’annosa e spinosa questione del Parco Sud (video), che ha visto il sindaco uscente Casarotto sfoderare una grinta insospettata.
Sala piena e persone fuori. L’aula magna dell’Itet Ceccato in via Vanzetti era piena: trecento persone dentro ad ascoltare (molti candidati nelle diverse liste) e almeno altre 150 fuori perché il comitato di quartiere della Conca, organizzatore dell’appuntamento, non ha potuto far accedere più di 300 persone per motivi di sicurezza legati alla capienza della sala. Un fatto che ha creato non pochi malumori fra chi era arrivato proprio per farsi un’idea sui candidati e le liste in corsa alle elezioni comunali ed è stato costretto a rimanere all’esterno. Qualcuno ha criticato l’intera organizzazione, che, invece, a parte questo problema di sicurezza, nei modi e nei tempi è risultata davvero curata nei particolari. Tanto che chi si è perso l’appuntamento ha potuto rivederlo integralmente sul sito del Comitato stesso. E se sembra sfumare la possibilità di un secondo faccia a faccia pubblico per problemi di data, sarà possibile assistere in diretta Facebook ad un confronto a porte chiuse organizzato proprio da l’Eco Vicentino, lunedì 5 giugno a partire dalle ore 20.
Giovanni Casarotto, Attilio Schneck, Orazio Comberlato, Christian Azzolin e Nicolas Lazzari avevano l’altra sera tassativamente tre minuti per rispondere ad ogni domanda. Nel giro iniziale di presentazioni (sempre di tre minuti cronometrati) si sono raccontati, chi più , chi meno, chi per niente: Azzolin (41 anni, avvocato) ha sottolineato come la candidatura sia apartitica ma non apolitica; Casarotto (sindaco uscente, 66 anni) ha illustrato il suo modo di intendere l’amministrazione, spiegando di essere un sindaco che ascolta, un amministratore e non un politico e, infine, una persona che non crede nelle grandi opere; Nicolas Lazzari (25 anni, laureando in diritto internazionale a Trento) ha elencato i suoi impegni di catechista e consigliere comunale a Torrebelvicino (fino alle dimissioni di qualche settimana fa); Comberlato (cinquant’anni fra pochi giorni, insegnante) ha sottolineato come la sua non sia una candidatura ma il frutto della volontà dei cittadini vicini al Movimento 5 Stelle; Schneck (70 anni, sindaco di Thiene fra il 1997 e il 2007) infine, si è tuffato subito su quanto fatto dalla sua amministrazione in passato e le opere lasciate in eredità a Thiene.
Si è passati quindi al botta e risposta sulle domande. La prima, sull’utilità dei comitati e dei vigili di quartiere, era una richiesta del comitato organizzatore e ha visto tutti i candidati, anche se con sfumature diverse, allineati nell’affermare che si tratta di due realtà utili. Casarotto ha ricordato che è stata la sua amministrazione a regolamentare i comitati di quartiere, che vanno mantenuti e potenziati. Quanto ai vigili di quartiere, ne ha confermato l’importanza “ma – ha affermato – non risolvono tutti i problemi, invito i cittadini a contribuire al controllo del territorio e ad attivare la solidarietà di vicinato”. Lazzari ha sottolineato invece la necessità di potenziare il decoro urbano e la videosorveglianza. Comberlato si è detto contrario alla sorveglianza privata e alle ronde di quartiere, diversamente da Azzolin, che invece si è espresso favorevolmente su questo, invitando a prendere spunto da Schio, dove la sorveglianza privata è stata avviata da poco. Schneck dopo aver rilevato il ruolo positivo dei comitati di quartiere, ha sollevato qualche dubbio sull’efficacia dei vigili di quartiere, per il rapporto fra costi e risultati, affermando di privilegiare la vigilanza attiva attraverso i varchi di accesso e il controllo delle zone sensibili.
Sugli ambiti attraverso cui riqualificare la città, con particolare attenzione ai bambini, agli anziani, ai disabili e al commercio, i candidati si sono invece sbizzarriti: chi ha proposto un emporio solidale, un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e una carta giovani (Lazzari); chi ha sottolineato l’importanza di mettere il cittadino al centro e le difficoltà di utilizzo del centro da parte delle persone con disabilità e la mancanza di una ciclovia che unisca il nord con il sud della città (Comberlato); chi (Schneck) ha raccontato cosa fu realizzando quando era sindaco, come la sistemazione dell’Opera Immacolata Concezione, e ha sottolineato il problema della mancanza di lavoro fra i giovani; chi si è detto deluso dalle risposte dei colleghi (Azzolin) e si è soffermato sui problemi dell’ospedale di Santorso e la necessità di lavorare maggiormente con le associazioni; chi infine (Casarotto) ha ricordato le opere riqualificate o in via di riqualificazione con la sua amministrazione (come via Dante, via De Muri, area scalo ferroviario).
Si è passati quindi al tema più scottante della serata: il futuro del Parco Sud, una delle grandi opere incompiute thienesi. E lì sono scoccate alcune labili scintille. Comberlato ha ricordato la visita che tutti i consiglieri hanno effettuato appena eletti cinque anni fa: “non è cambiato niente e oggi rischiamo diventi un ulteriore centro commerciale e già ne abbiamo troppi a Thiene”. Schneck dopo aver ricordato i passaggi della sua vecchia amministrazione nella gestione del progetto è passato a ricordare quanto fece per il Piruea Nova Thiene e ha affermato di avere un’idea sul Parco Sud, ma non ha spiegato quale. Azzolin invece se l’è presa con i 5 Stelle, che nell’ultimo consiglio comunale di poche settimane fa sulla questione Parco Sud si sono astenuti: “serviva un’opposizione più ferma!”. Particolarmente agguerrito Casarotto, che ha ricordato come chi amministrava allora nel ’97 ha bloccato il progetto approvato invece due anni prima. “Si è lasciato che la cittadella dello sport andasse a ramengo, poi si è ripartiti con il Parco sud, che prevede 12 milioni di opere pubbliche in cambio di aree commerciali direzionali e residenziali a compensazione delle opere pubbliche e sappiamo benissimo come è andata a finire. Abbiamo sempre dovuto prendere in mano situazioni compromesse!” ha spiegato. Lazzari ha ricordato invece con una battuta di essere nato dopo il piano della cittadella dello sport e ha raccomandato: “è un disastro, ma non buttiamo via quello che c’è di buono, Thiene merita un luogo adeguato per le associazioni sportive!”.
Spazio quindi alla domanda sul bilancio, con Schneck che ha insistito su come sia possibile cercare risorse di bilancio alternative, Azzolin che ha criticato le alte spese comunali per il personale, Casarotto che ha ricordato come la sua amministrazione si sia trovata con 3 milioni di trasferimenti statali in meno e sia riuscita a non toccare i servizi ai cittadini riducendo il debito di oltre 10 milioni di euro, Lazzari che “più che dove tagliare, bisogna parlare di dove spendere i soldi dei cittadini” e Comberlato che ha spiegato che “i risparmi vanno fatti sulla macchina comunale, non sul personale”.
Si è passati poi alla domanda sull’opportunità di limitare l’espansione urbanistica: Azzolin ha sottolineato la vendita di immobili da parte dell’amministrazione, Casarotto ha spiegato che questo è sempre stato il suo obiettivo ma le difficoltà di agire in merito sono enormi, Lazzari è categorico con il suo “basta cemento”, Comberlato ha bacchettato le troppe deroghe a costruire concesse in consiglio comunale e Schneck ha sottolineato come l’evoluzione del settore immobiliare abbia tenuto conto del mercato, aggiungendo che “la riqualificazione urbanistica richiede un impegno notevole e vanno recuperate le case Ater”.
Quanto all’integrazione dei cittadini stranieri – la sesta e ultima domanda posta ai candidati – Casarotto ha ricordato le attività della sua amministrazione, senza però prescindere dal fatto che “chi viene qua deve rispettare le nostre regole”. “Non solo rispetto delle regole ma anche della nostra cultura, senza assistenzialismo” ha aggiunto Lazzari, mentre il coup de théâtre l’ha infilato Comberlato, che in un perfetto inglese in un attimo ha smascherato tutti i provincialismi che potevano sottostare al dibattito sull’integrazione. Schneck dal canto suo ha sottolineato le notevoli differenze insite nelle diverse provenienze geografiche dei migranti, sottolineando che “oggi il nostro vincolo di comunità è messo senza dubbio in discussione”. Azzolin, infine, ha definito l’integrazione “una parola vuota e sterile, meglio parlare di convivenza e rispetto; c’è un’emergenza evidente, non facciamoci colonizzare come vorrebbero le élite europee”.
La serata si è quindi conclusa con gli appelli finali e la domanda su quale sarà il primo atto qualora eletti. Per Lazzari, che ha ricordato la possibilità del voto disgiunto, è “aprire le porte del comune”. Per Comberlato “l’importante è andare a votare informati” mentre i primi impegni saranno portare i cittadini al centro dell’azione amministrativa e “sistemare l’istituto musicale”. Schneck punta invece a “far riprendere subito a Thiene un ruolo sovracomunale”. Azzolin in primis vuole “dare spazio ai giovani” e Casarotto anzitutto vuole realizzare i progetti di riunificazione del liceo e della costruzione della nuova palestra.