Crisi di governo: Conte alla sfida in Aula. Il Pd chiude a Renzi
L’appuntamento è per oggi a mezzogiorno a Montecitorio: il premier Conte terrà il suo discorso facendo appello ai “responsabili” e sottolineando l’importanza della ripartenza e del legame con l’Europa. Sui numeri restano al momento molti interrogativi, sia alla Camera nonostante una seconda defezione da Italia Viva, ma ancora di più al Senato dove i conti si faranno domani. Intanto Pd e M5s chiudono all’ipotesi di riportare IV nella maggioranza.
I numeri certi a Palazzo Madama, a quanto emerge anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D’Incà e i capigruppo, parlano di 151 senatori. Matteo Renzi, ieri sera, si è detto pronto a discutere “con Conte, Zingaretti, con chiunque, purché si mettano al centro le cose da fare”.”Renzi ha compiuto un errore e la porta è aperta alle persone che vogliono dare speranza al Paese e votano la fiducia al governo”, l’ultima parola del segretario del Pd.
“Una cosa è rilanciare – attacca Nicola Zingaretti – un’ altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la possibilità di lavorare insieme”.
Il Pd in direzione dà il via libera al passaggio parlamentare di Conte, “è un dovere e non un diritto chiedere la fiducia”, precisa il leader dem. Sta a guardare al momento il centrodestra, che in questi giorni, con vertici continui, ha ribadito la compattezza della coalizione da Fi all’Udc. “Ancora oggi leggo sui giornali ricostruzioni sul destino del governo della Nazione. Per Fratelli d’Italia l’unica via percorribile rimane la stessa: elezioni subito. Basta perdere tempo”, sostiene Giorgia Meloni mentre Antonio Tajani assicura che il centrodestra è “pronto a governare”. Ma d’altra parte anche il Pd esclude il coinvolgimento “di una destra nazionalista e populista”.