Maxi retata anti-‘ndrangheta: il segretario Udc Cesa si dimette, dopo un avviso di garanzia
Lorenzo Cesa si è dimesso da segretario dell’Udc dopo essere stato colpito da un avviso di garanzia durante la maxi-retata anti-‘ndrangheta, avviata oggi dalla Procura di Catanzaro. Nel corso dell’operazione, chiamata “Basso profilo”, è stata perquisita la casa romana di Cesa che si dichiara “estraneo ai fatti”. E’ stato arrestato anche l’assessore al Bilancio della Calabria Franco Talarico (Udc) e sono finite in carcere 13 persone, 35 ai domiciliari. Coinvolti i vertici delle ‘ndrine di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro. Sequestrati beni per oltre 100 milioni di euro. La movimentazione illecita di denaro supererebbe i 300 milioni di euro.
Le dimissioni di Cesa, hanno mandato in tilt i negoziati del Governo con i ‘costruttori’: “Siamo rimasti senza interlocutore, perché di fatto le trattative noi le portavamo avanti con Cesa”, ha detto all’Adnkronos uno dei ‘pontieri’ in prima linea per mettere in salvo il governo.
Intanto Cesa si difende. “Io sono sempre stato rispettoso della magistratura e lo sono anche ora: non credo a tempi sospetti”. Così l’ormai ex segretario dell’Udc, escludendo però, che il suo coinvolgimento nell’inchiesta di Catanzaro possa essere letto come una ‘mina’ sulle interlocuzioni sulla crisi. “Il centrodestra è unito. Detto questo sono una persona seria e lo sono anche oggi: non mi occupo più di vicende politiche. E’ un momento difficile. L’unica cosa che devo fare – conclude – è prendere le carte e lasciare il mio ufficio nella sede dell’Udc”.
Sull’avviso di garanzia Cesa ha commentato: “Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato”.
L’Udc si stringe intorno a Cesa: “Piena e totale solidarietà al nostro segretario nazionale, Lorenzo Cesa. Siamo scossi. E siamo certi che potrà dimostrare la sua totale estraneità. Confidiamo nell’operato della Magistratura, nell’auspicio che si possa fare chiarezza quanto prima”. Lo affermano in una nota congiunta i senatori dell’Udc, Antonio De Poli, Antonio Saccone e Paola Binetti.
Tra gli arrestati, secondo quanto si è appreso, vi sono molto “molti” colletti bianchi di Catanzaro e provincia. Un’interdittiva, é stata emessa a carico del notaio Rocco Guglielmo, di 58 anni, di Catanzaro, uno dei più noti ed attivi notai calabresi. Nel giro anche imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali.