Clienti al tavolo con un giorno d’anticipo al Rifugio Forte Verena. La “denuncia” dei ciaspolatori
Domenica 31 gennaio 2021, ultime 24 ore di una sofferta zona arancione per il Veneto. Con l’augurio che rappresenti anche una sorta di “ultimo sforzo” per i ristoratori vicentini, prima di riaprire al pubblico e, quindi, ripartire con la propria attività, senza i limiti imposti dai Dpcm che consentivano fino a ieri solo l’asporto e la consegna a domicilio di cibi e bevande. Con un caso emblematico e già oggetto di polemiche che emerge dalla nevi vicentine, a quota duemila metri.
Lo stesso principio e le stesse regole valgono ovviamente anche per l’Altopiano di Asiago, come per tutte le località turistiche e non, dove nei giorni della protesta sfociata nelle aperture al di fuori delle regole – e riunite con l’hasthag #ioapro1501 – la quasi totalità dei ristoratori e baristi hanno rispettato il decreto, tutelandosi da multe salate oltre che dai pericoli legati alla diffusione del coronavirus.
Un’eccezione – ma non è l’unica, dato che sono stati una dozzina in provincia gli esercenti che hanno tenuto aperto – viene segnalata al Rifugio Forte Verena, i cui gestori (e non sarebbe la prima volta) non avrebbero resistito alla tentazione di anticipare la riapertura dal 1 febbraio, rifocillando già ieri gli escursionisti più arditi (che teoricamente dovrebbero essere della zona). Così sciatori, ciaspolatori e snowboarders oltre a passare la giornata sulla neve hanno poi consumato ai tavoli, seduti, in barba ai decreti governativi, come dimostrano le foto che ci ha inviato un nostro lettore a nome anche di un gruppo di amici ligi alle regole. Testo che riportiamo integralmente.
“Da domani – ndr la comunicazione è giunta ieri via posta elettronica – il Veneto ritorna in zona gialla, e si potrà tornare sempre con le dovute e necessarie precauzioni anche al ristorante, finalmente non più solo per acquistare cibo da asporto. A quanto pare, però, alcuni ristoratori delle regole anti-covid continuano a infischiarsene bellamente, non solo infrangendo la legge ma mettendo a serio rischio la salute loro e dei loro clienti, oltre al fatto di rubare clientela a coloro (la gran parte) che rispettano le regole.
Parlo per esempio del Rifugio Forte Verena, che come può vedere dalle foto che vi allego oggi ospitava al suo interno clienti che si rifocillavano seduti e serviti ai tavoli, mentre all’esterno scialpinisti e ciaspolatori più ligi alle regole mangiavano il loro pranzo al sacco debitamente distanziati gli uni dagli altri. Vien da chiedersi perché le autorità non intervengano a sanzionare queste situazioni, specie considerando che la maggior parte dei ristoratori dell’Altopiano di Asiago hanno tenuto correttamente chiusi i loro locali. Forse, un po’ più di controlli non guasterebbero, e chissà che magari almeno questa segnalazione possa portare a questo risultato. Nella speranza che cambino i comportamenti di tutti, per tornare tutti liberi di mangiare dove vogliamo quanto prima possibile.
Cordialmente, Daniele ed altri ciaspolatori”