Pancreatite killer uccide giovane papà di 32 anni. Era stato trasferito da Santorso ad Asiago
Le conseguenze di un’infiammazione acuta al pancreas si sono rivelate letali per un uomo di soli 32 anni, residente a Magrè di Schio, morto domenica scorsa in ospedale di Asiago dopo un primo ricovero nel pronto soccorso del polo di Santorso, avvenuto due giorni prima. Per Michael Casarotto, di professione giardiniere e papà di una bimba di non ancora 5 anni, in seguito alla diagnosi non c’è stato il tempo per tentare un intervento chirurgico salvavita, dopo l’insuccesso riscontrato dalle terapie antidolorifiche e antibiotiche.
A stroncare la giovane vita del cittadino scledense sarebbe stato un arresto cardiaco, legato all’aggravarsi del suo quadro clinico precipitato in poche ore. Oggi alla 15.30 nella chiesa parrocchiale della frazione scledense si celebra il funerale dell’uomo, la cui salma giungerà dall’ospedale di Asiago, al termine del quale il feretro proseguirà per la cremazione.
Michael avrebbe compiuto 33 anni il prossimo mese di giugno, come ricordato ieri nel corso della veglia di preghiera in suo omaggio. Solo cinque giorni fa il giardiniere godeva di buona salute, prima di accusare dei dolori lancinanti all’addome cresciuti fino a divenire insopportabile costringerlo a recarsi (venerdì) al pronto soccorso dell’ospedale Alto Vicentino. Qui la decisione di trasferirlo nel nosocomio altopianese dove allestire la sala operatoria viste le gravi condizioni accertate dell’uomo: l’infiammazione si era acutizzata rendendo vane le terapie con farmaci, una pancreatite fulminante, insomma, che spesso non lascia scampo a chi ne viene colpito.
Purtroppo il 32enne di Magrè è spirato domenica a 48 ore dalla comparsa dei sintomi, prima di entrare in sala operatoria, in seguito al tragico malore. Il suo cuore non ha retto, cedendo senza possibilità di rianimarlo nonostante si trovasse in ospedale e lasciando sgomenti i congiunti: nessuno tra loro si aspettava minimamente un così drammatico epilogo. Dai tanti messaggi di cordoglio e di ricordo, si ricava il profilo di una persona ironica e gioviale, che sapeva divertirsi e divertire, e che divenuto papà amava alla follia la sua bambina Giada. Nel tempo libero rimasto da lavoro e famiglia seguiva il calcio, una delle sue passione di una gioventù che di fatto era ancora in corso.
“L’alba di ogni giorno ti porti il nostro saluto, il nostro bacio, la nostra benedizione“. Con questa parole la famiglia e quanto gli hanno voluto bene hanno annunciato la prematura morte di Michael, ritratto in una bella immagine sfumata in compagnia di un cavallo. In particolare ai genitori Daniela e Adriano, che aveva reso nonni, oltre che alla piccola e all’ex compagna tutti sgomenti per il lutto improvviso, il calore e il conforto della comunità si è fatto sentire in questi giorni.