Il centro servizi “Muzan” torna covid free. Vassoi di frittelle e crostoli per festeggiare
Vassoi pieni zeppi di dolci tipici del periodo di Carnevale, ma non per festeggiare l’ultimo giorno della tradizionale parata di maschere bensì per celebrare la tanto attesa “etichetta” di struttura di nuovo covid free per quanto riguarda ospiti e operatori del centro Muzan di Malo. Ad aggiungersi un’altra buona nuova collegata, vale a dire la riapertura all’ingresso di nuovi ospiti, con le rette che andranno a contribuire a rimettere in ordine i conti dopo mesi di sofferenza. Un (doppio) regalo vero, dopo che proprio alla vigilia del Natale quelle festività furono guastate dall’insinuazione subdola dei primi casi di contagio tra le maglie strette di prevenzione che fino a quel momento avevano retto alla seconda ondata della pandemia. Dopo aver passato indenne anche la prima.
A distanza di circa un mese e mezzo da quei giorni difficili, dopo i timori e le problematiche connesse alla gestione dei malati positivi al virus e all’applicazione dei protocolli sanitari, uniti all’apprensione comprensibile delle famiglie all’esterno, si può tirare un relativo sospiro di sollievo negli edifici dell’ex ospedale maladense “De Marchi” e del centro Muzan vero e proprio. Dove, oltre agli anziani residenti della casa di riposo, sono ospiti anche malati in stato vegetativo (6 posti letto), Unità riabilitativa territoriale (Urt, 22 posti) e Ospedale di Comunità di recente attivazione con 15 postazioni disponibili.
A metà gennaio la prima negativizzazione all’interno dell’Ipab, a cui ne sono seguite altre fino a scacciare il virus del tutto all’ultimo “giro” di tamponi. “È arrivata la buona notizia che aspettavamo: il Centro servizi Muzan è covid free” dice la presidente del Centro, Elisa Gonzo, che non nasconde la propria soddisfazione, espressa anche materialmente con vassoi di frittelle e crostoli donati dai componenti del consiglio di amministrazione ad ospiti e dipendenti: “Un modo per festeggiare con i nostri anziani il carnevale – continua la donna – ma soprattutto un piccolo e spero significativo segno di gratitudine per dipendenti e collaboratori per il loro fondamentale apporto”.
Una quarantina i casi positivi riscontrati nel corso dell’emergenza. “La scomparsa del virus – dice il direttore Annalisa Bergozza – ci permette di riprendere i colloqui con i familiari, nelle consuete modalità fin qui attivate, anche nell’edificio “De Marchi”. L’altra buona notizia riguarda i vaccini: se verrà confermata dall’Ulss 7 la data del 26 febbraio per il richiamo, chiuderemo il ciclo per l’intero Centro servizi. A questo proposito – prosegue il direttore – siamo in attesa delle disposizioni regionali inerenti le vaccinazioni degli ospiti in ingresso, e in tal senso abbiamo già confermato la disponibilità ad eseguire la vaccinazione con il nostro personale sanitario. Infine, la notizia che ci dà maggior soddisfazione, oltre al fatto di essere tornati covid free, è che a pochi giorni dall’avvio dell’ospedale di comunità abbiamo già occupato 13 dei 15 posti letto che ci sono stati assegnati, confermando così la flessibilità della nostra struttura e la consolidata capacità di risposta ai bisogni del territorio”.
“La riapertura degli ingressi – conclude la presidente Gonzo – ci darà un minimo respiro dal punto di vista economico, considerato che il nostro bilancio, come tutti quelli delle Ipab, dovrà scontare notevoli sofferenze, sia a causa dei maggiori costi dovuti all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e di tante altre operatività attivate a causa del Covid, sia soprattutto per le minori entrate causate dalle continue sospensioni di accoglimento e dal numero di posti vuoti a causa delle disposizioni normative riferite agli isolamenti obbligatori”.