Andrea è uscito dal coma. Migliorano le condizioni del calciatore folgorato a Verona
All’alba di mercoledì splende un raggio di sole che da Verona illumina tutto il mondo del pallone, grazie ad una “buona nuova” che riguarda il giovane calciatore dell’Hellas Verona Primavera ricoverato in terapia intensiva da una decina di giorni. A confermarla è l’ufficio stampa del club di serie A, in attesa stamattina di ulteriori dettagli dallo staff medico in contatto con il polo di Borgo Trento prima di annunciare il “fuori pericolo” tanto atteso.
Le condizioni del 18enne di Isola Vicentina Andrea Gresele sono in miglioramento, tanto che i medici dell’ospedale “Confortini” hanno risvegliato il ragazzo dal coma farmacologico indotto, valutando positivamente il decorso delle prime prime e lo stato di coscienza del giovane. Questo secondo le prime indicazioni riportate su “L’Arena” di Verona stamattina. La prognosi rimane comunque riservata.
Andrea è dunque sveglio e si avvarrebbe di respirazione autonoma, sa cosa gli accaduto e si appresta a compiere i primi graduali passi verso il cammino di guarigione. C’è cautela, ovviamente, ma il fatto che risponda ai primo stimoli lascia ben sperare. Rimarrà per alcuni giorni sotto stretta osservazione in rianimazione, per poi essere trasferito in altri reparti salvo complicazioni. Anche per poter valutare a 360 gradi il suo fisico da atleta, dopo aver scongiurato danni cerebrali in seguito alla caduta nel vuoto per 3/4 metri e al contatto con i cavi di corrente a media tensione che hanno rischiato di folgorarlo sul colpo. Da ricordare che il giovane di Isola era stato sottoposto, a distanza di una manciata di ore dall’incidente avvenuto in stazione Porta Vescovo, a un delicato intervento alla testa per ridurre un edema cerebrale.
Innumerevoli i messaggi social di incoraggiamento rivolti ad Andrea Gresele dopo quella notte tra il 6 e 7 febbraio, provenienti sia dai club di serie A che dalle società del calcio dilettantistico veneto. Un tifo multicolore con epicentro Verona. A rimanere con il fiato sospeso in questi giorni sono stati i genitori di Andrea in spola da Isola Vicentina a Borgo Trento, confortati dalla vicinanza della comunità e dalla speranza di recupero che filtrava con il trascorrere dei primi giorni da Verona. Insieme a loro, in silenzio, gli ex compagni di squadra all’Alto Vicentino e di scuola al Liceo Tron, oltre agli amici di paese.
Dal 2018 un adolescente Andrea carico di legittime ambizioni si era trasferito in un convitto della città scaligera accettando la chance propostagli e indossando così la maglia gialloblu nelle giovanili, inseguendo il sogno di diventare un calciatore professionista portando comunque avanti il parallelo percorso scolastico (frequenta il quinto anno in un liceo sportivo della città). Se tutto andrà per il verso giusto, a prognosi sciolta inizierà la fase di riabilitazione che lo aspetta nel futuro prossimo: l’augurio condiviso da tutti coloro che stanno tifando per lui è che possa riprendere il suo percorso da dove lo aveva interrotto. Dopo uno scivolone, con la grinta a spingerlo a rimettersi subito in piedi. Dopo un derby veneto di campionato giovanile perso al 90′ con il Venezia, con quella voglia e quell’orgoglio di riprendere a correre per riscattarsi alla prima occasione utile. Anche dopo una bravata tra amici da dimenticare e da cui trarre insegnamento, così come accade nelle peggiori sconfitte. E l’occasione, facendo i dovuti scongiuri, eccola servita.