Alex Schwazer assolto dall’accusa di doping
Per il giudice il “fatto non sussiste” e ha motivato la sentenza sottolineando che “la catena di custodia dei reperti in perizia è di fatto del tutto evanescente” ed evidenziando che a causa delle lacune nell’operato della World Anti Doping Agency e la Federazione internazionale di Atletica “la manipolazione sarebbe potuta avvenire in qualunque momento”, invitando quindi il pm a nuove indagini.
E’ stata accolta quindi la richiesta della Procura (che aveva chiesto l’archiviazione a dicembre) e dato ragione al vincitore dell’oro olimpico a Pechino 2008, che aveva sempre sostenuto l’ipotesi di un’alterazione dei campioni.
La chiusura del processo penale e il proscioglimento di Schwazer, al momento, non gli consentirebbero di partecipare ai Giochi di Tokyo, in quanto la squalifica comminata dal Tas di Losanna è valida fino al 2024. Il marciatore azzurro però ha la possibilità di presentare un nuovo ricorso alla corte federale svizzera per tornare alle competizioni, dopo che l’ultimo gli era stato respinto nel maggio 2020.
Oltre ad aver assolto Schwazer, il Gip del tribunale di Bolzano ha chiesto che si indaghi sull’ipotesi di manipolazione. “Falso ideologico, frode processuale e diffamazione”: sono questi i reati che Walter Pelino ipotizza nei confronti di chi avrebbe alterato le provette. Il giudice, che parla esplicitamente di macchina del fango, rimette gli atti al pm invitandolo a indagare su quei reati.