Addio a uno tra i decani dei reduci di guerra. A 101 anni si è spento il carabiniere Puppini
Piovene Rocchette ha salutato oggi con i massimi onori un proprio grande concittadino. Oltre che un proprio centenario, lucida memoria storica della cittadina ai piedi del Monte Summano. Il riferimento è al carabiniere in congedo Giacomo Puppini, sopravvissuto ai campi di concentramento dell’epoca più buia della storia mondiale del secolo scorso, che nel 2019 era stato festeggiato da tutta la comunità per il traguardo dei 100 anni compiuti.
Dopo la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale, dai primi anni ’50 del ‘900 il vicebrigadiere era stato assegnato alla compagnia Carabinieri dell’Altovicentino, prendendo dimora a Piovene dove ha vissuto per quasi 70 anni. Nel 1943 fu catturato a Lavarone poco oltre il confine con il Trentinoo dalle forze naziste e deportato, compiendo il tragitto fino al Brennero a piedi dopo la liberazione, tornando in Italia in condizioni fisiche al limite della dignità umana.
L’ultracentenario – era nato il 1 ottobre 2019 – assai noto ai cittadini piovenesi per le sue testimonianze e per la sua storia personale disseminata di momenti difficili al pari delle gioie è stato salutato con una cerimonia solenne stamattina nella chiesa di Santo Stefano. La sua salma ora riposa nel cimitero comunale sotto l’imponenza del Summano. Originario della provincia di Udine, era uno dei pochi reduci testimoni oculari in Italia dei lager nazisti ancora in vita. E’ un doppio legame indissolubile quello che ha legato Giacomo Puppini sia alla terra vicentina che lo ha accolto e quello con l’Arma dei Carabinieri, che gli è stata vicino celebrando con lui ogni ricorrenza, fino al traguardo del secolo di vita. Lo Stato, attraverso il Prefetto di Vicenza, poco meno di 30 anni fa lo insignì anche della medaglia al valore militare.
Un uomo d’altri tempi e di valori genuini che ha vissuto fino all’invidiabile età di 101 anni, accudito dai figli in vita Roberto ed Enzo e da una persona che si è amorevolmente occupata di lui negli anni della vecchiaia, dopo aver sopportato non solo gli orrori della guerra e delle discriminazioni razziali, ma anche la prematura morte di due figli che lo hanno preceduto in cielo. Con commozione visibile anche il sindaco Erminio Masero lo ha ricordato con un post significativo. “Una grande ed integerrima persona, legato alla nostra famiglia da grande affetto, ciao Giacomo, voglio ricordarti così, in divisa, quella divisa che hai sempre tenuta in un posto speciale del tuo cuore, fai buon viaggio”. A ricordarlo anche le varie sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri, tra le quali quella locale di cui era stato presidente dal 1984 al 1989.