Guida la rivolta nella comunità terapeutica e la incendia: arrestato
Poco più di un anno fa, la notte del 10 maggio 2016, assieme ad altri ospiti della comunità terapeutica di Marostica in cui era ospitato, aveva scatenato una rivolta nella “zona notte” dell’edificio in cui risiedeva, il centro “Un segno di pace” della frazione di Crosara. I carabinieri, intervenuti in forze, hanno sedato la ribellione permettendo anche lo spegnimento degli incendi che gli ospiti avevano appiccato: ora, dopo una fase di indagine, un 43enne di Vicenza è stato riconosciuto colpevole, e arrestato. E’ stato spostato in una struttura speciale a Nogara, nel Veneziano.
Quella notte poteva davvero finire male: furiosi e fuori controllo, gli ospiti della comunità ad un certo punto avevano dato fuoco ai materassi. La telefonata alla centrale operativa dei carabinieri è arrivata alle 22: parlava di alcuni ospiti violenti che, in piena escandescenza, stavano aggredendo gli operatori sanitari, costretti pertanto a fuggire dalla zona notte chiudendola a chiave. I militari, consapevoli della potenziale pericolosità delle persone coinvolte, sono intervenute con pattuglie da Romano e Lusiana, oltre che con l’aliquota radiomobile. Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del Suem. La scena che si è presentata ai militari era di assoluto caos, con i riottosi che cercavano di sfondare la porta con ogni mezzo, dopo aver occultato con delle coperte le telecamere. I militari hanno cercato di calmarli, per tutta risposta i riottosi hanno iniziato ad incendiare materassi, lenzuola e coperte, ponendo a rischio la loro stessa incolumità. A quel punto i carabinieri sono intervenuti con la forza: gli uomini della stazione di Lusiana, armati di estintori, hanno fatto irruzione nella zona notte, riuscendo con non poca fatica a spegnere i focolai ed a pacificare i pazienti in escandescenza. Fra i responsabili c’era appunto anche G.L., il 43enne arrestato ieri. Dopo l’intervento, i militari l’hanno condotto al reparto di Psichiatria del San Bassiano.