Covid-19, il contagio corre nell’Alto Vicentino e mette a rischio le scuole
Il forte aumento di casi di Covid-19 lambisce anche il Vicentino e in particolare la zona di Schio – Thiene, con rischio di chiusura delle scuole. Lo dicono i dati diffusi oggi dalla Regione: la dottoressa Francesca Russo ha diffuso infatti i dati relativi all’incidenza del virus Sars-Cov-2 per ciascun distretto sanitario, dai quali emerge come le varianti stiano facendo correre il contagio soprattutto nell’Alta Padovana, nell’Asolano, nel distretto Terme-Colli Euganei e nel Veneto Orientale. In questi quattro distretti le scuole tornano così in didattica a distanza dalla seconda media in su.
“Oggi la fascia 0-20 dei cittadini è la più colpita dal virus – ha spiegato oggi il presidente del Veneto Luca Zaia in conferenza stampa -, il Covid si è rivolto verso un altro target rispetto agli anziani. Le mutazioni sono tante, ma alcune sono più contagiose e si fanno sentire: i pazienti si negativizzano non più in 8 giorni ma in 13″.
A fissare il ritorno della didattica totalmente a distanza è il Dpcm Draghi del 4 marzo, che prevede per i Presidenti delle Regioni la possibilità di chiudere le scuole in presenza nelle zone rosse e anche in quelle arancioni (come ora il Veneto) qualora vi siano più di 250 casi settimanali ogni 100 mila abitanti. E’ questo il caso dei quattro Distretti sanitari citati, ma fra quelli prossimi alla soglia c’è anche l’Alto Vicentino (Distretto 2 dell’Ulss 7 Pedemontana), dove si è toccata quota 222 casi ogni centomila abitanti. Il contagio al momento sembra invece correre meno nel Distretto 1 (Bassanese e Altopiano), dove è fermo a quota 166, mentre nell’Ulss 8 il distretto Est registra 140 casi su 100 mila e l’Ovest addirittura “solo” 118.
La situazione dei contagi e dei ricoveri. Che il virus stia davvero correndo, lo dicono anche i dati più aggiornati sull’epidemia: 29.514 il totale oggi in Veneto delle persone “attualmente positive”: in una settimana, il 18% in più. Per quel che riguarda i posti letto, i dati stanno preoccupando soprattutto in tre province: Verona, Padova e Treviso. 1.543 i ricoveri negli ospedali della regione (compresi i pazienti negativizzati e quelli degli ospedali di comunità): hanno iniziato a crescere da fine febbraio. 157 i ricoverati in terapia intensiva (anche in questo caso in crescita da fine febbraio). Quanto all’incidenza delle varianti, la seconda indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità, al 18 febbraio 2021 aveva rilevato in Veneto una prevalenza della “variante inglese” del virus Sars-CoV-2 (variante VOC 202012/01, nota anche come B.1.1.7) del 56,2%, mentre quella “brasiliana” (variante P.1) e “sudafricana” (variante 501Y.V2) non registrano ancora casi. Intanto oggi hanno raggiunto quota 9.936 i decessi in Veneto.
La situazione nel Vicentino. Sono 5.838 i casi attivi in questo momento nella provincia di Vicenza: circa il 10% del totale dei casi da inizio epidemia (55.796 i contagi totali da febbraio 2020, dei quali 25.307 nell’Ulss 7 Pedemontana e 30.489 nell’Ulss 8 Berica). In soli tre giorni, da venerdì scorso, si sono registrati ben 290 casi nell’Ulss 7 e 211 nell’Ulss 8. Quanto ai ricoveri, attualmente sono 113 nell’Ulss 7 (+11 rispetto a venerdì) e 93 nell’Ulss 8 (+15). Del totale dei ricoveri, 18 quelli più gravi in terapia intensiva: 9 nell’Ulss Pedemontana e 9 in quella Berica. Ecco la situazione ospedale per ospedale: Santorso 90, Vicenza 76, Marostica 23, Valdagno 17. Quanto ai decessi, fra venerdì e lunedì sono stati 4: 2 per ciascuna Ulss, portando il totale dei morti nel vicentino a superare la soglia dei 1800 dall’inizio dell’epidemia.
Infine, i vaccini somministrati in Veneto, a venerdì 5 marzo, erano complessivamente 395.102: le persone che hanno com0pletato il ciclo di vaccinazione sono 128.880 (3,1% della popolazione vaccinabile), quelle che hanno ricevuto la prima dose 266.023 (il 6,3%). Nel Vicentino, sono 29.645 le dosi inoculate nell’Ulss 7 Pedemontana e 40.688 nell’Ulss 8 Berica.