Covid, oggi il vertice del Cts: sul tavolo nuove restrizioni
Con l’Italia che supera la soglia dei 100mila morti da inizio pandemia e si colora sempre più di rosso a causa delle varianti del covid-19, il timore che – a un anno dal primo lockdown – si ripiombi in uno scenario simile si fa sempre più concreto. Con il primo Dpcm di Mario Draghi che rischia di dover essere cambiato pochi giorni dopo la sua entrata in vigore.
Chiusure e restrizioni per diverse aree decise dai governatori potrebbero dunque anticipare un nuovo intervento del governo. Una riunione del Comitato tecnico scientifico è in programma proprio nelle prossime ore per valutare eventuali nuove misure restrittive alla luce della diffusione dei contagi. La riunione, secondo quanto si apprende, sarebbe stata sollecitata dall’esecutivo alla luce del verbale degli esperti di venerdì nel quale gli scienziati hanno espresso “grande preoccupazione” per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale.
Si va dall’ipotesi più severa di tre settimane di lockdown generalizzato per provare a vaccinare più persone possibili a quella, più plausibile, della stretta dei parametri che farebbero entrare un territorio in zona rossa. E dunque, come aveva già proposto il Cts, basterebbe che l’incidenza del contagio raggiungesse i 250 casi ogni 100.000 abitanti per far scattare la zona rossa. Una misura necessaria per evitare che anche in regioni colorate di arancione o giallo, i governatori possano chiudere le scuole al raggiungimento di questa incidenza di contagi. Ma lasciare aperti bar, ristoranti o negozi.
L’altra ipotesi è quella di far scattare un lockdown generalizzato quando su tutto il territorio nazionale si dovessero superare i 30.000 contagi giornalieri. Sul tavolo del Cts anche la replica di una misura adottata già a Natale e con successo: la chiusura in tutta Italia nei weekend di ogni attività escluse quelle essenziali; quindi stop a bar, ristoranti, negozi anche in zona gialla e una zona arancione-scuro; quindi scuole chiuse e divieto di spostamento dal proprio Comune, valido su tutto il territorio nazionale.