Pd, pressing su Enrico Letta: “Io segretario? Datemi 48 ore per pensarci”
Le dimissioni a sorpresa di Nicola Zingaretti continuano a creare agitazione all’interno del Pd dove cresce il pressing su Enrico Letta come nuovo segretario. Il suo nome piace alla maggioranza dem. Chi invece non mostra particolari segni di entusiasmo è la minoranza ma, visti i numeri in assemblea, non sembra intenzionata ad andare alla guerra, pur ribadendo la richiesta di un congresso.
Intanto l’ex presidente del Consiglio, defenestrato da Palazzo Chigi dall’allora segretario Matteo Renzi, prende tempo. “Sono grato per la quantitá di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo. Ho il Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde piú profonde” scrive su Twitter, aggiungendo: “questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48 ore per riflettere bene. E poi decidere”.
Ambienti vicini all’ex premier sottolineano come un suo impegno presupporrebbe, se non delle vere e proprie condizioni, almeno un’assunzione di responsabilità collettiva. Letta è molto preoccupato per le sorti del partito. E questo sarebbe il motivo per cui, oltre che per le insistenze che gli vengono da molti, pare si sia convinto a prendere in mano le redini del Pd, a patto che la sua candidatura sia la piú unitaria possibile. Un requisito quanto mai necessario visto che Zingaretti ha lasciato la carica di segretario a causa delle divisioni interne. Secondo chi segue le trattative, Letta avrebbe chiesto poi unità e rassicurazioni anche sulla durata del suo mandato con la richiesta di indire poi il congresso a scadenza naturale, ossia nel 2023, senza anticiparlo di un anno.
In attesa di una sua decisione, le attestazioni di stima per l’ex premier continuano. Andrea Romano, deputato Pd e portavoce di base riformista ospite ad Agorà ha detto: “Enrico Letta è una figura di indiscutibile autorevolezza e prestigio, che in una fase tanto difficile della vita del Pd garantirebbe sicuramente equilibrio e saggezza alla guida di una squadra di comando di uomini e donne. Al contempo considero inevitabile che il Pd arrivi ad una vera, autentica e trasparente discussione congressuale in tempi rapidi, e comunque non appena la pandemia lo consentirà”.
In mattinata, è intervenuto anche Pier Luigi Bersani, parlamentare e presidente di Articolo Uno Mdp-Leu: “Letta ed io siamo la prova vivente che in quel partito una volta si poteva lavorare assieme in vera amicizia e in vera lealtà”, ha detto sempre ad Agorà su Rai Tre.
Intanto è confermata l’assemblea del Pd di domenica. “Abbiamo confermato – dice la presidente del partito Valentina Cuppi – l’Assemblea nazionale del Pd che si terrà nella giornata di domenica 14 marzo, a partire dalle 9.30, in modalità webinar da remoto per l’elezione del segretario nazionale del Pd. Nelle prossime ore convocheremo una riunione con i segretari regionali e delle città metropolitane e con i segretari provinciali del partito”. Nelle prossime ore sarà inviata la modifica dell’ordine del giorno che sarà: dimissioni del segretario nazionale, adempimenti conseguenti delle dimissioni.