Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il Veneto da lunedì va in rosso, insieme alla Provincia autonoma di Trento, alla Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, la Puglia, la Campania e il Molise (anche queste ultime due erano già in rosso).
Sono queste le decisioni prese dalla Cabina di Regia e comunicate nel tardo pomeriggio. Misure necessarie dato il rapido e forte espandersi del contagio da Covid-19 (la variante “inglese” del virus con la sua più alta contagiosità, ha ricordato oggi Zaia, è in Veneto arrivata al 70% dei casi).
Sono 10 quindi le Regioni che da lunedì saranno in zona rossa, quella con le massime restrizioni, fra le quali tutte le scuole in didattica a distanza al 100%, i negozi chiusi, con l’eccezione dei supermercati e i generi di prima necessità, gli spostamenti vietati – se non per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute -, così come vietate saranno le visite a parenti e amici, mentre invece le passeggiate e l’attività motoria saranno possibili ma solo vicino all’abitazione.
A provocare la serrata non sono solo i dati dell’incidenza (194,4 casi ogni 100 mila abitanti) o i tassi di occupazione degli ospedali (sotto la soglia di rischio), ma il peggioramento del parametro Rt, giunto questa settimana all’1,28. E proprio l’indice Rt e la nuova stretta prevista dal decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, f andare in rosso le dieci regioni e province autonome, mentre le altre passano in arancione, Sardegna a parte che spunta ancora il colore bianco. Ancora in corso di valutazione invece i dati della Basilicata.
I numeri del virus sono tornati a essere preoccupanti in Veneto, come nel pieno della ‘seconda ondata’: 1.932 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore e 29 decessi. Il totale degli infetti da inizio epidemia ha superato la soglia dei 350.000, mentre quello delle vittime ha raggiunto quota 10.074.
Ecco tutte le restrizioni che entreranno in vigore alla mezzanotte di domenica 14 marzo e fino al 6 aprile.
Spostamenti. È vietato ogni spostamento (anche all’interno del proprio Comune), in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Stop alla deroga che consentiva visite a parenti e amici. Ci si potrà recare in abitazioni diverse dalla propria solo per lavoro, necessità e salute.
Negozi. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate dall’allegato 23 del Dpcm (tra gli altri, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, negozi per bambini e neonati, fiorai, negozi di biancheria, negozi di giocattoli, librerie, cartolerie, negozi di prodotti informatici, articoli sportivi, calzature, ottici, negozi di ferramenta).
Scuole e asili nido. Da lunedì didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado e sospese anche le attività degli asili nido e scuole dell’infanzia.
Mercati all’aperto. Chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
Parrucchieri e centri estetici. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona, ad eccezione di lavanderie, tintorie, pompe funebri.
Bar e ristoranti. Sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, pasticcerie, ecc). Sarà possibile solo la consegna a domicilio senza limiti di orario mentre la ristorazione da asporto sarà possibile fino alle 22 (per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18).
Sport. L’attività sportiva è consentita solo in forma individuale. Sospese quindi tutte le attività svolte nei centri sportivi, anche all’aperto. Sono inoltre sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. È consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale.
Musei, mostre e biblioteche. Sono sospese le mostre, chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, in biblioteca il prestito di libri sarà possibile solo su prenotazione.
Sale giochi e scommesse. Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente (ad esempio le tabaccherie).