Giornata in memoria delle vittime di mafia, Mattarella: “Rifiutare compromissione e reticenza”
In occasione della 26esima Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un messaggio importante: “Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo”. Il capo dello Stato lo scrive in una dichiarazione denominata “La memoria è radice di una comunità”: “Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale. Non dimenticheremo mai le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita.
Il motto scelto per l’edizione di quest’anno è “Ricordare e ‘riveder le stelle’, che come sottolinea il presidente della Repubblica sono parte della medesima sfida di libertà. “Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto”. Una giornata quella di oggi condizionata dalle restrizioni anticovid ma Mattarella ricorda come sia tuttavia prezioso che ‘Libera’ (associazione di promozione sociale contro le mafie presieduta da don Luigi Ciotti) abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio”.
“Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte”, aggiunge il capo dello Stato.
Interviene anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: “Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori, potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia. Coltivare il ricordo di coloro che hanno perso la vita lottando per la legalità è un imperativo categorico. Lo Stato faccia sentire che c’è. Specialmente oggi, con l’emergenza economica aggravata dalla pandemia, è alto il rischio che i clan facciano da banche alle imprese e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro”, sottolinea la Casellati.