Continua in Ecuador il “Pieroad”, il viaggio a piedi di Nicolò 27enne vicentino
Ospite di Radio Eco Vicentino durante una puntata di We Love Italia, Nicolò Guarrera, 27enne di Malo, continua il suo viaggio intorno al globo. Nicolò, partito più di sette mesi fa, è recentemente arrivato in Ecuador.
Il giovane giramondo vicentino sta facendo il giro del mondo a piedi attraverso quattro continenti, per un viaggio di una durata prevista in circa quattro anni e lungo ben 33 mila chilometri da percorrere.
L’idea di compiere questa impresa è nata in un appartamento di studenti a Parma. La modalità di spostarsi a piedi mira a riportare “lentezza” nella vita del giovane di Malo: “Camminare è il modo più naturale per spostarsi da un luogo all’altro – scrive Nicolò sul suo sito – si avanza ascoltando il ritmo del corpo, seguendo quello del giorno: perchè non avviarsi così, alla scoperta del nostro pianeta?”.
Dopo un mese di ricerche prima della (ri)partenza, Nicolò è salpato dalle Canarie a bordo di un catamarano di 12 metri, il “Tata”, assieme al capitano australiano ed un ragazzo polacco. La traversata atlantica si è rivelata molto più lunga del previsto a causa di una fascia di bonaccia insolita per la stagione degli Alisei. Solitamente, infatti, la navigazione si conclude in tre settimane; l’equipaggio del Tata, invece, è approdato a Santa Lucía (ai Caraibi) dopo 33 giorni in mezzo all’Oceano, più di un mese senza alcun contatto con il resto del mondo. Nicolò ed i suoi compagni sono rimasti nell’isola per due settimane, prima di salpare nuovamente verso nord e spostarsi ad Antigua. Qui l’equipaggio si è sciolto, e Nicolò ha deciso di proseguire da solo il suo viaggio alla volta di Panama, dove ha coronato un altro piccolo ma significativo pezzo della sua avventura ora in solitaria: collegare gli Oceani Atlantico e Pacifico camminando per tutto l’istmo di Panama. “In questo modo – riporta il protagonista – è come se il cammino interrotto in Spagna fosse ripartito, senza interruzioni, dall’altro lato del mondo”.
La prossima tappa ripartirà da Quito, capitale dell’Ecuador, ed impegnerà il vicentino per tutto il 2021: per arrivare a Santiago del Cile gli ci vorranno infatti circa dieci mesi perché la distanza da percorrere è di più di 6.500 chilometri. In questo caso rigorosamente a piedi. Dal Cile Nicolò si imbarcherà nuovamente per proseguire via mare, stavolta in direzione Australia, che attraverserà da sud a nord tagliando a metà gli spazi sconfinati di terra rossa – l’Outback – che riempiono l’enorme stato australe. Sarà poi la volta dell’Asia, dalla Malaysia alla Thailandia giungendo a Bangkok e da lì in Birmania ed India. Si dirigerà in Bangladesh per poi tornare nel subcontinente indiano, a New Delhi, e successivamente in Pakistan proseguendo lungo la Karakorum Highway, strada che attraversa l’omonima catena montuosa e passa in Cina a 4.700 metri, il punto più alto dell’intera spedizione.
Dopo un altro mese di cammino in Cina sarà la volta del Kirghizistan, dove prenderà la Via della Seta attraverso Samarcanda, Bukhara fino al Turkmenistan, ed Iran. Dall’antica Persia raggiungerà le coste del Mar Caspio attraversando l’Azerbaijan, la Georgia e la Turchia fino a Costantinopoli, dove ritornerà in Europa passando dalla Grecia e poi ancora a piedi, attraverso i Balcani per tornare a Malo. Il suo “approdo” finale.
CAMMINARE AI TEMPI DEL COVID. Nicolò ha attraversato anche tre stati europei che attualmente versano in difficile situazione. Scegliendo di partire ad agosto, tuttavia, le prime settimane sono state più semplici da affrontare. In particolar modo, Italia e Francia non avevano ancora imposto lockdown, quindi non è stato difficile attraversarle. L’uso della mascherina si imponeva all’arrivo nei centri abitati più grossi, ma adottando queste misure di sicurezza il viaggio è proseguito tranquillamente. Non sono mancati gli incontri, né l’ospitalità da parte di persone conosciute lungo il cammino. La situazione è peggiorata con l’arrivo in Spagna, ad ottobre, ed i primi lockdown locali. Lungo il Cammino di Santiago diverse strutture di ricezione erano chiuse e gli spazi comuni come le cucine non potevano essere utilizzati. Anche così, tuttavia, Nicolò é riuscito a proseguire, alternando le notti negli ostelli rimasti aperti a quelle in tenda e condividendo con i pellegrini lungo il percorso il tratto di cammino comune.
Ad inizio novembre, con il peggiorare della situazione, le tappe sono diventate più lunghe, con l’obiettivo di avvicinarsi al porto di Palos per lasciare il continente prima di un’eventuale lockdown totale in Spagna. A Las Palmas la situazione era migliore e quando nel continente sono ritornati i lockdown totali, in occasione delle festività natalizie, Nicolò si trovava ormai a bordo del Tata, in mezzo all’Oceano, a sperimentare un isolamento del tutto diverso. Le regole incontrate ai Caraibi cambiavano di stato in stato: c’è chi chiedeva il test all’ingresso, chi predisponeva una quarantena. Per ora, comunque, il viaggio è potuto proseguire senza grossi intoppi e Nicolò guarda speranzoso al 2021 come l’anno in cui la situazione potrebbe cominciare a tornare alla normalità.
Potete seguire le avventure di Nicolò sulla sua pagina instagram o sul sito pieroad.it.