Kurz: “Stop ai trasferimenti illegali da Lampedusa”. Il sindaco Martello: “dichiarazioni naziskin”
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Il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz a seguito dell’incontro a Vienna con Alfano ha insistito affinché vengano fermati i trasferimenti illegali da Lampedusa. Il ministro è soddisfatto della cooperazione con l’Italia, ma si dice anche pronto a “chiudere il Brennero se l’Italia dovesse applicare il lasciapassare”.
Kurz ha messo in guardia da “un sovraccarico dell’Europa centrale. Se l’Italia dovesse continuare con i tempestivi trasferimenti sulla terraferma, da dove i migranti proseguono verso nord, continueranno anche gli annegamenti”.
Il ministro austriaco ha poi avvisato che “il salvataggio in mare non deve essere un ticket per l’Europa centrale” e ha appoggiato il progetto di un codice di condotta per le Ong.
Intanto su Twitter il capogruppo socialista al Parlamento europeo, Gianni Pittela, scrive: “il ministero degli Esteri austriaco Kurz vuole trasformare Lampedusa in un campo di internamento per migranti. Questa non è l’Europa per cui ci battiamo“.
A Lampedusa immediata la replica del sindaco Totò Martello: “una dichiarazione del genere me la sarei aspettata da un naziskin, non certo da un rappresentante delle istituzioni di un Paese della Comunità Europea”. “Dalle parole che ho letto – aggiunge il primo cittadino – capisco che il ministro Kurz non sappia come avvengano gli sbarchi, in quali condizioni vengano soccorsi i migranti che arrivano a Lampedusa, e non sa quanti sforzi compiano quest’isola e i suoi abitanti per l’accoglienza umanitaria”.
Il confronto tra Kurz e Alfano è avvenuto a margine dell’intervento con cui il ministro italiano ha presentato al Consiglio Permanente dell’Osce le priorità della prossima presidenza italiana, che avrà inizio il primo gennaio 2018. Alfano ha evidenziato una “maggiore attenzione” in ambito Osce “ai Paesi del Sud e del Mediterraneo”.
L’Italia intende affrontare la crisi dei flussi migratori “non solo dal punto di vista securitario” e con il contrasto ai trafficanti di esseri umani, ma “anche sotto il profilo del contrasto all’intolleranza e alla discriminazione, dell’importanza di favorire il pluralismo, l’inclusione e il dialogo interculturale e interreligioso che sono fondamenta della pace e la sicurezza”.