File e attese di 2/3 ore per il vaccino al covid-point di Trissino. UIss 8: “Guasto alla rete”
La “palma” non è stata sicuramente quella del migliore. Se da una parte l’esperimento “improvvisato” di Marano Vicentino si può leggere con il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della prospettiva da cui lo si valuta, la domenica di vaccinazioni antiCovid in zona fiera a Vicenza e ancor più al punto vaccinazioni di Trissino registra una doppia fumata nera. Con bocciatura praticamente unanime da parte degli utenti che ieri, con (tanta) pazienza alla mano, hanno dovuto attendere anche per tre ore il loro turno. E si parla di anziani ultraottantenni, nati dal 1933 al 1936, insieme ai loro accompagnatori.
Organizzazione generale da rivedere e sistema a chiamata che non ha funzionato a dovere, insomma, creando disagi evidenti e malumori espliciti. Con anche qualcuno a decidere di tornare sui propri passi dopo aver testato in prima persona la malparata. E rinunciare, per ora almeno, alla somministrazione della dose di antivirus “prenotata”. Con una seduta straordinaria oggi sempre nell’hub di Trissino.
L’ultima domenica di marzo coincidente con la festività delle “Palme” ha messo a dura prova lo spirito cristiano e “pacifico” di centinaia di vicentini ieri, e anche messo in mostra le crepe che ancora caratterizzano la campagna vaccinale in Veneto: soggetta a continue riprogrammazioni e cambiamenti che hanno generato confusione tra coloro che aspirano a immunizzarsi, e un caos palpabile in virtù degli assembramenti di persone testimoniati per immagini, oltre che per le lamentele, ieri al di fuori del PalaSinico di Trissino, sede vaccinale per l’Ovest Vicentino insieme alla “Marzotto di Valdagno”.
Proprio quei pericolosi capannelli di persone “banditi” vietati dalle norme antidiffusione del contagio. E sì che ieri tutto doveva filare liscio, visto che la convocazione per i grandi anziani era avvenuta via lettera direttamente a casa, come da copione per questa fascia d’età considerata la più fragile al pari delle categorie professionali indicate. Invece, gli stessi soggetti fragili sono stati esposti ai rischi dei concentramenti di persone, per quanto all’aria aperta. A peggiorare la situazione, l’alto afflusso di accompagnatori over 65 – scelta criticata su più fronti – dopo l’apertura alle vaccinazioni anche per queste figure.
I più “sfortunati” ma anche i più pazienti hanno sostato fino a tre ore all’esterno della struttura sportiva. Chiedendo informazioni a più riprese e rimanendo bloccati all’esterno, fortunatamente per loro con un clima accettabile vista la domenica di primavera. Lo stesso non si può dire, però, per le persona anziane con difficoltà di deambulazione e soggette a debilitazione, impossibilitate a rimanere a lungo in piedi. I volontari di Protezione civile e di altre associazione, presenti in numero idoneo, hanno fatto quanto possibile per mettere ordine e dare una mano, allestendo una serie di sedie all’ombra, debitamente distanziate. Al fine di prevenire nuove situazioni simili, il sindaco trissinese Davide Faccio ha proposto un sistema di pre-filtraggio direttamente con gli utenti in auto, prima di posteggiare.
Se il cielo ha “tenuto botta” garantendo un timido sole a prevalere su qualche nuvolone minaccioso, sono invece piovute critiche, che hanno trovato solo parziale giustificazione in una nota dell’Ulss 8 Berica che ha addotto motivazioni di carattere telematico alla base del disguido, “schermandosi” dietro a un blackout digitale. Un problema di rete, insomma, parafrasato come un “malfunzionamento del collegamento internet” che di fatto domenica pomeriggio ha costretto gli operatori ad armarsi della “vecchia” carta e penna per annotarsi nominativi e dati salienti dei “vaccinandi”. Allungando i tempi a dismisura. Il tutto Trissino, provincia di Vicenza nel ricco ed evoluto Nordest d’Italia. Anno 2021. “La situazione non è accettabile e nemmeno sostenibile” ha scritto ieri Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo, postando un’immagine significativa, il quale si è poi attivato con l’Ulss Berica insieme ad altri sindaci dell’Ovest Vicentino per limitare i disagi. O, che forse, in questo caso è lecito definire come danni.