La Grande Guerra vista da un bambino: stasera al Millepini in scena i racconti di Boschet
Ad Asiago continuano gli eventi dedicati al ricordo della Prima Guerra Mondiale. Questa sera, nell’ambito delle ricorrenze per il centenario del conflitto mondiale, verrà messa in scena l’opera “La Grande Guerra (vista con gli occhi di un bambino)” al reato Millepini, a partire dalle 20.45.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti informa come “il consiglio regionale, nell’insieme delle manifestazioni dedicate alla Grande Guerra, ha voluto quest’anno riproporre ad Asiago, tre anni dopo la prima esecuzione a Venezia il 13 dicembre del 2014, un’opera singolare, anche al contributo dello Studio Tolio di Arzignano. La vicenda, messa in musica dal maestro Claudio Ambrosini, con l’adattamento e la drammaturgia di Sandro Cappelletto – continua Ciambetti – prende spunto dai ricordi che Giuseppe Boschet, destinato a diventare parroco di Seren del Grappa, iniziò a scrivere dopo che la sua maestra, Anna Maria Piccolotto, aveva dettato il tema: ‘Racconta un fatto che ti ha impressionato molto’. Boschet scelse ricordi della guerra e dell’occupazione impressi nella sua memoria di bambino di 4 anni. Nacque così un racconto che offre una visione della guerra straordinaria, quella di un bambino piccolo, che non si chiede perché, ma interagisce con i fatti e con le persone, ignorando le versioni raccontate dai giornali sotto censura e dai bollettini fumogeni del Comando Supremo. Il bambino ignora, infatti, tutte le finzioni retoriche che mostrano, da un lato i nostri eroi coraggiosi e magnanimi, e dall’altro i nemici vili e crudeli, e percepisce, pur nei suoi limiti cognitivi, molto di più della realtà di quanto sia capace l’epica della guerra. Scritto in una lingua oscillante tra l’italiano e il veneto, il testo è molto affascinante e tornò alla luce nel 1993. Straordinaria fu l’idea di Cappelletto e Ambrosini di mettere in scena quel testo e trarne così uno spettacolo integrato con testi poetici contemporanei, per dar vita ad una favola vera. La musica e il testo recitato e cantato dal coro propongono una rilettura dello spazio emotivo e del tempo tragico. Invito tutti a venire ad Asiago e mi auguro che altre amministrazioni locali, riescano a riproporre questo nuovo allestimento semplice ma chiaramente d’effetto”.
Il maestro Claudio Ambrosini sottolinea come “oggetto dello spettacolo è una favola vera, perché parte dal quaderno di scuola di un bambino, nato nel 1914, che in un tema scolastico racconta quello che ricorda degli eventi della Grande Guerra, sperimentati in prima persona quando aveva tre-quattro anni. Abbiamo così costruito lo spettacolo partendo dalle frasi di questo bambino, con citazioni di Nelson Mandela, paladino di valori quali la pace e la libertà, e di Anna Achmatova”.