Covid, da Draghi un segnale sulle riaperture: “Diamo speranza al Paese”
“Cominciare di nuovo ad avere il gusto del futuro”. Sono queste le parole scelte dal premier Mario Draghi all’incontro virtuale con le Regioni sui vaccini, per rispondere al pressing, soprattutto dei governatori leghisti, per delle “riaperture ragionevoli” già nel mese di aprile. Quindi, se da un lato serve ancora cautela e pazienza, dall’altro occorre uscire da questa situazione di inattività e ridare speranza al Paese programmando le riaperture già da ora per quando, però, sarà possibile”.
Il presidente del Consiglio si dice certo che uniti si possa raggiungere qualunque obiettivo. E non è una speranza, né un pronostico, bensì una “certezza”. Perché è evidente, per Draghi, che “soltanto attraverso un sincero rapporto di collaborazione tra Stato e Regioni si riuscirà a vincere questa battaglia”.
Certezza data anche da una campagna vaccinale che “migliora continuamente e rapidamente” con gli obiettivi prefissati per aprile e maggio, pari al mezzo milione di vaccinati al giorno, che “non sembrano più così lontani”. Bruxelles, stando alle parole di Mario Draghi, avrebbe assicurato che le dosi dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l’immunità per il mese di luglio in tutta l’Europa.
L’incontro di ieri è stato chiesto dai governatori dopo le parole pronunciate la scorsa settimana dal capo del governo in Parlamento. Draghi aveva parlato di differenze nella campagna di vaccinazione “difficili da accettare”. Da parte dell’esecutivo è stata quindi confermata la volontà di un impegno comune e il superamento di ogni incomprensione per il buon esito della campagna vaccinale. Le parti ora sembrano essere più vicine. Non resta che attendere il nuovo decreto Covid sulle misure che saranno in vigore da dopo Pasqua. L’ok potrebbe arrivare nel corso del prossimo Cdm in programma domani.