Vitalizi. stop del Senato alla richiesta del M5S di una dichiarazione dʼurgenza
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Il Senato dice no alla proposta pentastellata di deliberare la dichiarazione d’urgenza sul ddl Vitalizi di deputati e senatori e dei consiglieri regionali, già approvato dalla Camera, chiesta dal Movimento 5 Stelle. Il testo era stato approvato la settimana scorsa dalla Camera è proprio stamattina era stato assegnato alla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Contro la proposta tutti i gruppi, anche quelli come il Pd e Sinistra italiana che avevano votato a favore alla Camera.
La richiesta del Movimento e il suo conseguente passaggio avrebbe dimezzato da 60 a 30 i giorni assegnati alla commissione di merito per discutere il provvedimento. Dunque non si sarebbe entrato nel merito della legge ma sarebbe stata solo una velocizzazione della discussione.
Bagarre in aula. Sono montate però le proteste pentastellate: se da una parte gli esponenti del Movimento hanno urlato in aula “buffoni, buffoni“, dall’altra il capogruppo Dem Luigi Zanda ha dichiarato: “Perché presentare a poche ore dalla sospensione dei lavori una deliberazione di urgenza? Perché ritardare il dibattito sul Ddl Concorrenza?”. “Con la richiesta di urgenza – aggiunge Zanda – i senatori del Movimento 5 stelle vogliono apparire all’opinione pubblica italiana come i campioni dell’antipolitica, dell’antipartitismo, come i rappresentanti dell’antisistema”.
“Veramente non si accorgono che stanno usando dei metodi da regime… non se ne accorgono“, dice in Aula Zanda rivolgendosi ai senatori M5s che lo interrompono continuamente durante il suo intervento sulla deliberazione di urgenza per il Ddl sull’abolizione dei vitalizi.
Zanda poi, spiegando il suo “no” alla proposta: “La richiesta d’urgenza viene dai senatori del Movimento 5 Stelle e arriva ad agosto, 24 ore prima della chiusura del Senato per le ferie. Se anche l’Aula dovesse accoglierla, il dibattito in Commissione non potrebbe iniziare prima di settembre“.