Addio alla prof che insegnava e amava la musica. Un sorriso spento dal male a 50 anni
Due comunità ma soprattutto più generazioni di ex alunni sono legati da un filo di tristezza in queste ore, dopo aver appreso della scomparsa di un’insegnante di soli 50 anni di età capace di far apprezzare un’arte, la musica, e renderla un piacere quotidiano.
Alla fine una malattia infida ha avuto la meglio sulla forza d’animo e ha vinto la resistenza del fisico di Maria Rosaria Bianco, apprezzata docente che insegnava a Nove da circa 10 anni, all’istituto comprensivo “Antonibon”. Dove aver prestato la sua esperienza per un periodo passato anche a Pozzoleone.
Di origini pugliesi, dal comune di Erchie di Brindisi, la prof.ssa Bianco aveva eletto l’area del Bassanese come sua casa e da queste parti si era fatta conoscere da colleghi e studenti delle classi medie, in particolare. Anche dalla provincia di Brindisi infatti si leggono sui social numerosi messaggi di partecipazione al lutto. Viveva a Rossano Veneto, cittadina dove si è diffusa velocemente la notizia della morte della 50enne, dopo mesi di lotta, parte dei quali trascorsi in ospedale.
Un cordoglio pari se non a maggiore a Nove, la città della ceramica, dove sono tante le famiglie che la ricordano con affetto e piangono la prematura scomparsa dell’insegnante e musicista, sempre in prima linea nelle manifestazioni che coinvolgevano i ragazzi del paese. Un sentito tributo riservato alla sia memoria lo ha riservato anche dall’amministrazione comunale: un minuto di silenzio in omaggio di Maria Rosaria, ieri sera. Per oggi pomeriggio alle 15, invece, è stata fissata la celebrazione del rito funebre, nella chiesa parrocchiale di Rossano Veneto, alla presenza dei familiari, i figli Francesco e Marco e i due fratelli in particolare, colleghi insegnanti e amici compatibilmente con la capienza dell’edificio sacro.
Struggente il ricordo pubblico pubblicato dalla scuola media di Nove, tra tutti, dove la donna insegnava da tempo. “La sua vita professionale è stata consacrata all’insegnamento, lontana dalla sua terra natale, prima come maestra, poi come professoressa di musica, ma ogni luogo in cui è vissuta è diventato la sua casa grazie alla rete di relazioni significative e piene che ha saputo costruire. A tutti noi ha insegnato che si può sempre perseguire il meglio, che si deve mirare al perfezionamento di sé tramite lo studio e l’impegno, che la vita va affrontata con forza e con il sorriso, nonostante il dolore dell’anima e del corpo. In questi mesi difficili, anche nella malattia, è stata per tanti di noi esempio e aiuto. L’ultimo pensiero che ha voluto lasciarci è stato per i suoi alunni, a cui non riusciva più a rispondere. Donna socievole, vitale, competente, ci lascia non solo un vuoto immenso, ma anche un silenzio affranto: dovunque tu sia andata, carissima Maria Rosaria, la musica sarà con te“.