Dl Covid, zone rosse o arancioni per tutto aprile. Obbligo alla vaccinazione anche per i farmacisti
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo decreto legge che regolerà il periodo successivo alle festività pasquali. L’Italia sarà divisa tra zone arancioni e rosse per tutto il mese di aprile, alcune deroghe potrebbero esserci nelle regioni in cui vi fosse un calo dei contagi e un aumento delle vaccinazioni con la possibilità di tornare in giallo e procedere ad alcune riaperture. Saranno quindi vietati gli spostamenti su tutto il territorio; bar e ristoranti, cinema e teatri, palestre e piscine chiuse, niente visite a parenti e amici in zona rossa.
Ci sono due importanti novità: stop alla possibilità per i presidenti di Regione di emanare ordinanze per chiudere le scuole nonostante le indicazioni nazionali prevedessero la presenza in classe, a differenza di come hanno fatto finora. Si tornerà intanto a scuola anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli studenti fino alla terza media e quelli delle superiori, ma solo al 50%.
La seconda novità introdotta è l’obbligo alla vaccinazione per tutto il personale che opera nella sanità, compresi i farmacisti. Chiunque lavori dunque in una struttura sanitaria, (compresi anche i dipendenti amministrativi delle Rsa e degli studi privati) dovrà vaccinarsi. Per coloro che rifiuteranno di vaccinarsi è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia e la sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. La sanzione verrebbe revocata solo quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus. Infine nel dl è previsto anche lo “scudo penale” per i vaccinatori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
E’ stata inserita nel decreto la norma che sblocca tutti i concorsi nella Pubblica Amministrazione dopo il via libera del Cts al protocollo del ministero della Funzione pubblica. Si potranno svolgere le prove su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio è poi consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.