Referendum sull’autonomia, c’è il comitato per l’astensione. “E’ un’opera di distrazione di massa”
Un gruppo di cittadini under 30 di tutte le province venete ha costituito il comitato per l’astensione al referendum sull’autonomia del Veneto promosso dalla giunta regionale guidata dal governatore Luca Zaia, che si terrà il 22 ottobre.
«Questo referendum è solamente un’opera di distrazione di massa – dichiara il vicentino Stefano Poggi, presidente del Comitato “Veneti per l’astensione” – per nascondere i numerosi fallimenti di una classe dirigente autoreferenziale e sempre pronta a sacrificare l’interesse dei molti per il profitto dei pochi, incapace di proteggere i cittadini veneti dagli effetti della crisi economica iniziata nel 2008. Nonostante i problemi che la nostra Regione deve affrontare, come l’indebitamento della sanità veneta, l’emergenza idrogeologica o il disastro ambientale della Pedemontana, Zaia non ha esitato a buttare 14 milioni di euro nell’organizzazione di un referendum truffa che ha il solo scopo di accrescere il potere dei partiti che lo sostengono. Questa classe politica ci malgoverna da 22 anni, quando alcuni di noi non erano ancora nati, ed è arrivato il momento di smascherarli».
Nei prossimi mesi il comitato avrà come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini del Veneto, città per città, sui contenuti del referendum, sponsorizzando la propria posizione per l’astensione. Aggiunge il vicepresidente, Marco Zabai: «Si tratta dell’ennesima truffa orchestrata ad arte, poiché un referendum consultivo non può portare all’indipendenza politica o fare ottenere autonomia fiscale. Non siamo contro l’autonomia, ma ne pretendiamo una reale che vada a vantaggio delle comunità locali e non dei politici. Questa consultazione però non è uno strumento al servizio del popolo sovrano, bensì un mezzo per accrescere il potere di chi ci governa. Non avrà importanza quindi la percentuale dei Sì o dei No, che andranno tutti a vantaggio di Zaia: quello che conta è solo quanta gente andrà effettivamente a votare. Per questi motivi abbiamo deciso di costituire il comitato per l’astensione, che darà un segnale attivo e democratico per liberarci finalmente da politicanti inetti e incapaci».