Emergenza immigrazione: ok codice Ong e più dialogo e cooperazione con la Libia
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Dopo le divisioni e le polemiche scaturite tra i ministri Minniti e Delrio sul nuovo codice di autoregolamentazione per le navi delle Ong, voluto proprio dal ministro degli Interni, è intervenuto sulla questione anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, secondo il quale tale codice di condotta è indispensabile, per affrontare vicende che stavano creando sempre più preoccupazioni e sospetti. “La Commissione Ue è stata chiara, ma è importante che l’Italia parli con voce unica. Non possono esserci politiche equivoche e in questa direzione è stato importante il messaggio del presidente della Repubblica” ha dichiarato Tajani.
Dal canto suo il ministro dei Trasporti Graziano Delrio spiega di non essere contrario al codice di autoregolamentazione per le navi delle Ong, ma che in ogni caso la priorità deve essere data alla salvezza delle vite umane.
Intanto l’inviato speciale dell’Onu, Ghassan Salamé, in conferenza stampa con il ministro degli Esteri Angelino Alfano alla Farnesina, rispondendo a una domanda sulla missione navale italiana di supporto alla Guardia costiera libica per fronteggiare la crisi migratoria, ha dichiarato che nonostante le discussioni in Libia, la cooperazione e la trasparenza con l’Italia sono il modo più costruttivo per ottenere risultati. “Siamo sulla strada giusta per trattare una sfida che ci coinvolge tutti quanti”, ha aggiunto Salamé, che definisce irrealistico ignorare la gravità e la serietà della sfida posta dai clandestini in tutto il mondo. “Credo sia un problema estremamente grave e serio. L’Onu sta facendo del suo meglio per far fronte a questa problematica. Ogni Paese ha il diritto assoluto di controllare i suoi confini e il modo migliore è la cooperazione con i Paesi limitrofi” ha affermato Salamé.
Secondo l’inviato Onu una possibilità per risolvere la crisi nel Paese potrebbe essere il dialogo delle Nazioni Unite con tutti i libici, con tutte le regioni del Paese, non soltanto con i politici, ma anche con rappresentanti della società civile, giovani e donne, nessuno escluso.
Il ministro Angelino Alfano a proposito invece delle frizioni all’interno del governo sulla questione migranti, si dice contrariato e precisa che non si sta parlando di un derby e che l’Italia deve continuare a essere il Paese che ha sposato sia l’aspetto umano e solidale che quello legislativo.