Bando Periferie, la città cambia volto: ecco gli interventi su ex Centrale del Latte e via Cengio
A Vicenza decolla il Bando Periferie, lanciato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per la riqualificazione delle città, che ha visto Vicenza classificarsi quarta tra 113 Comuni partecipanti: un intervento che, per molti dei progetti di rigenerazione urbana ideati dall’amministrazione comunale (sui quali vi è stata la collaborazione di Ance-Confindustria e Ordine degli architetti), cambierà in modo radicale la percezione di alcune parti di città. Questa mattina l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza ha illustrato due degli interventi più significativi presenti nel piano: il recupero dell’area dell’ex Centrale del latte nel quartiere di San Bortolo e la trasformazione di via Monte Cengio in anello di congiunzione per la mobilità ciclopedonale.
“Quello dell’ex Centrale del Latte, in particolare, – ha detto oggi l’assessore Dalla Pozza – è un progetto che va oltre la riqualificazione edilizia e dà il via ad un domino virtuoso volto al recupero di spazi per la cittadinanza e all’inserimento di nuove funzioni in un polo destinato, per la sua posizione, a diventare strategico per l’intera circoscrizione. In collaborazione con i residenti, con il Comitato Area ex Centrale del Latte, con la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, con la Pro S.Bortolo e con le altre realtà associative del quartiere, con i quali in questi anni ci siamo sempre confrontati, nelle prossime settimane concluderemo i progetti esecutivi”. Secondo il progetto definitivo – diviso in due stralci e già approvato dalla giunta – l’edificio principale potrà ospitare stanze per le attività delle associazioni del quartiere, un nuovo auditorium, una ulteriore ampia sala, una grande terrazza per le attività all’aperto e spazi per i laboratori ricavati nell’interrato illuminato da luce naturale. Ci sarà inoltre spazio per il bar affiancato ad una sala polifunzionale, mentre la storica copertura a shed potrebbe trasformarsi in grande portale di accesso. Il progetto prevede inoltre il recupero di una grande area a parcheggio e a parco, con piazza per eventi pubblici, mentre la palazzina d’angolo potrebbe ospitare la nuova sede della guardia medica e l’ufficio della circoscrizione 5, oggi a Laghetto. Quanto alle superfici di possibile nuova edificazione, l’idea dell’amministrazione è di contenere la potenzialità edificatoria a favore degli spazi pubblici e di utilizzare l’edificazione residua come cortina edilizia di separazione con la trafficata via Grappa.
Per quel che riguarda la riqualificazione di via Monte Cengio, “grazie all’inserimento nel Bando Periferie – afferma l’assessore Dalla Pozza – per un importo lavori complessivo pari a 300 mila euro la via si trasformerà nel giro di pochi mesi da anonima strada a due passi dal centro storico a snodo di collegamento di un interessante percorso ciclopedonale urbano a ovest della città. Secondo uno sviluppo mai percepito prima dai cittadini, infatti, potremo contare a breve su un lungo percorso ciclopedonale alberato, sicuro anche perché vegliato da telecamere, che dalla zona di via Torino si snoderà fino all’area dell’ex Zambon, ormai prossima alla bonifica”. Prevista anche la riorganizzazione della sosta, incroci rialzati e una rotatoria.
Com’è noto, il Comune di Vicenza ha partecipato al Bando Periferie con la proposta “Liberare Energie Urbane”, redatta in collaborazione con Confindustria Vicenza – Ance e Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vicenza. Vicenza – quarta tra i 113 Comuni capoluogo d’Italia – si è aggiudicata l’intera somma richiesta: 17 milioni 794 mila euro destinato ad alimentare un’operazione del valore di quasi 49 milioni, di cui 4,7 già finanziati dal Comune e 26,3 dal privato. Il progetto punta a “lavorare sui vuoti, sugli spazi interstiziali lasciati dismessi dalla delocalizzazione degli insediamenti produttivi che creano una cesura tra i quartieri residenziali urbani”. 18 gli interventi previsti, coordinati tra loro secondo i sistemi delle “energie verdi” (parchi nuovi o esistenti da riqualificare), delle “energie grigie (attività produttive dismesse con aree da bonificare) e delle “reti” (itinerari ciclabili, trasposto pubblico, bike sharing, ma anche progetti sociali). Complessivamente, il progetto riguarda 2, 4 milioni di metri quadrati di superficie verde, 92 mila metri quadrati di aree ex produttive riqualificate ad uso pubblico, 6.683 metri quadrati di edifici rigenerati; 68,5 chilometri di piste ciclabili; 16 mila abitanti coinvolti dall’innovazione sul trasporto pubblico locale e quasi 3 mila cittadini interessati dai nuovi servizi di tipo sociale.