G20: compromesso sul libero scambio e ok sugli accordi di Parigi
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Si è concluso il secondo giorno del G20 di Amburgo, che vede la conferma dell’impegno a 19 sul clima, dopo che gli Stati Uniti si sono chiamati fuori dagli accordi di Parigi. Definendo “irreversibile” l’accordo della Cop21 si è preso atto della decisione degli Usa di tirarsi indietro, ribadendo però l’impegno da parte degli altri 18 paesi e dell’Unione Europea “ad attuare completamente” gli impegni previsti dall’accordo.
Il testo del comunicato finale riporterà tre paragrafi sul clima. Nel primo si ricorda che “un’economia forte e un Pianeta in salute” sono due cose che “si rafforzano a vicenda”. Nel primo paragrafo si riconosce che il cambiamento climatico “è un problema globale”, che i paesi del G20 “devono affrontarlo” e che “collaboreranno strettamente a questo fine”. Nel secondo paragrafo “si prende nota” della decisione di Washington di ritirarsi dall’accordo di Parigi e nel terzo i 19 confermano il loro impegno e la loro volontà di applicare in pieno l’accordo di Parigi nei mesi e negli anni a venire.
Un G20 che si è anche pronunciato a favore del libero mercato e contro il protezionismo e i comportamenti scorretti nel commercio. I leader si impegnano dunque a mantenere aperti i mercati, in quanto riconoscono che un mercato aperto è motore di crescita, produttività e innovazione. Contemporaneamente però è stato anche riconosciuto il ruolo legittimo di strumenti di difesa nazionali.
Nessun intensa invece, per l’opposizione di Russia e Cina, per infliggere eventuali sanzioni Onu agli scafisti. Sul tema è intervenuto anche l’Osservatore Romano, che ha definito il vertice “una grande occasione persa” per infliggere sanzioni ai trafficanti di esseri umani, considerato un aspetto di centrale importanza in relazione all’emergenza immigrazione. Emergenza in nome della quale il Premier Paolo Gentiloni ha ribadito la necessità di non lasciare soli i Paesi impegnati a salvare e accogliere i migranti.