Uragano Harvey, il più costoso della storia americana: 37 i morti, ma bilancio provvisorio
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E’ salito ad almeno 37 morti il bilancio ancora provvisorio del passaggio dell’uragano Harvey, sul Texas. Dopo aver sconvolto lo Stato dal 25 agosto, giorno in cui ha toccato il suolo americano, Harvey si è spostato in Louisiana, dopo essere tornato in mare e aver riacquistato forza. Dovrebbe però indebolirsi ed essere declassato in “depressione” in meno di 12 ore, anche se: “L’indebolimento previsto non eliminerà il rischio di precipitazioni intense e inondazioni lungo il percorso di Harvey”, ha dichiarato il Centro nazionale per gli uragani.
Harvey potrebbe risultare il disastro naturale più costoso della storia degli Usa, con un impatto economico da circa 160 miliardi di dollari. Ai gravi danni arrecati al comparto petrolifero, pietra angolare dell’economia texana, si aggiungono anche i rischi per l’ambiente e per l’uomo conseguenti alla dispersione di sostanze tossiche. La multinazionale del settore chimico Arkema ha reso noto di non poter prevenire nei prossimi giorni possibili disastri dovuti all’alluvione provocata dall’uragano Harvey, tra cui anche incendi ed esplosioni negli impianti di Crosby. La compagnia ha evacuato tutti i lavoratori, così come tutti i residenti nel raggio di 2,4 km.
Il Venezuela intende donare agli Stati Uniti 5 milioni di dollari quale gesto di “solidarietà” per i danni del ciclone, mentre il governatore del Texas, il repubblicano Greg Abbott, nel quotidiano briefing con la stampa, ha detto che accetterà aiuto dal governo del Messico, inclusi mezzi, navi, forniture e cibo. Abbott ha anche affermato che potrebbero essere necessari fondi federali per circa 125 miliardi di dollari per la ricostruzione delle zone colpite dall’uragano Harvey.