Covid, proteste in tutta Italia per le riaperture. Landini: proroga sul blocco dei licenziamenti
C’è chi protesta, chi chiede di bloccare ancora i licenziamenti e chi promette aperture nel breve termine. E’ un’altra giornata convulsa sul fronte lavoro, all’indomani dei tafferugli a Roma davanti al Parlamento.
I ristoratori, i commercianti, gli ambulanti e tutte le altre categorie duramente colpite dalla crisi economica innescata dalla pandemia, sono allo stremo. Ed è per questo che continuano a manifestare, da Nord a Sud, per chiedere di essere ascoltati. “Siamo tutti necessari” recita uno striscione dietro il quale protestano a Santa Rita, a Torino, gli ambulanti di generi non alimentari. Un finto mercato è stato allestito a Pistoia, in piazza Duomo. Croci, invece, in piazza del Plebiscito a Napoli, per protestare contro le restrizioni imposte dal governo. A Taranto i gilet gialli chiedono di riaprire.
Proprio di aperture ha parlato oggi Mariastella Gelmini. “Ci saranno, soprattutto da maggio” ha assicurato la ministra per gli Affari regionali e le autonomie agli Stati generali del settore Matrimoni ed eventi privati organizzato da Unanime, confederazione che raccoglie le associazioni della filiera. Anzi, “forse qualcosa si potrà riaprire già dal 20 di aprile” ha aggiunto.
Un piano straordinario per l’occupazione con il blocco dei licenziamenti fino a fine ottobre per tutti i lavoratori. E’ quanto chiede invece, in audizione sul decreto sostegni presso le commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, il leader della Cgil Maurizio Landini. “E’ importante perché siamo ancora dentro l’emergenza”.
Avere una data unica sul blocco dei licenziamenti “pensiamo sia necessario”, è la posizione di Landini. Quindi, ciò che è stato sancito al 30 giugno deve essere esteso per tutti fino al 31 ottobre. “Contemporaneamente – sottolinea il leader della Cgil -è aperto un confronto con il ministero del lavoro per arrivare entro settembre – ottobre a una complessiva riforma degli ammortizzatori sociali”.