Dorotee, chiuso l’accesso pedonale da via Trieste. Casarotto: “I proprietari ci ripensino”
Il nuovo anno scolastico per le famiglie che hanno figli iscritti all’Istituto di S.Dorotea a Thiene non inizia sotto una buona stella. Non potranno infatti utilizzare, come avvenuto negli ultimi anni, il vialetto pedonale che rende possibile l’accesso alla scuola direttamente dall’area sterrata delle ex Distillerie Fabris in via Trieste. Una scelta imposta dai nuovi proprietari privati dell’area. La novità è stata portata oggi a conoscenza delle famiglie da parte del dirigente scolastico, Carlo Maino, e c’è da aspettarsi che non mancheranno le proteste. Le transenne che bloccano l’accesso sono già state posizionate dagli operai del Comune oggi.
Il motivo della spiacevole novità è presto detto e lo spiega direttamente il sindaco. “Purtroppo la nuova proprietà, la società Lander, che ha acquisito nei mesi scorsi l’area – dichiara Giovanni Casarotto – ci ha comunicato con lettera ufficiale il 6 settembre scorso la volontà di rientrare nel pieno possesso esclusivo degli spazi che ospitano il percorso pedonale asfaltato, attualmente delimitato da una rete metallica, che collega il parcheggio sterrato di via Trieste all’istituto Santa Dorotea”. “In pratica – continua il sindaco – la proprietà chiede l’immediata rimozione del passaggio pedonale e delle opere connesse, a suo tempo concesso dalla precedente proprietà per creare una viabilità pedonale di accesso alla scuola alternativa a quella lungo via Corradini, strada congestionata dal traffico delle auto dei genitori nelle ore di inizio e termine delle lezioni. Nonostante abbia più volte richiesto proroghe per l’utilizzo dell’attuale passaggio pedonale, almeno fino all’apertura del cantiere edilizio che non sarà certo immediata, la proprietà è stata irremovibile, benché sia palese la rilevanza pubblica del passaggio”.
A giugno era infatti scaduto il comodato d’uso concesso dai proprietari precedenti – il gruppo Munaretto – e l’amministrazione auspicava che si potessero mantenere tali accordi anche con i nuovi proprietari, la società Lander che fa capo alla famiglia Cattelan. Sull’area è previsto, all’interno di un accordo con il Comune, la realizzazione di una villa privata con un grande parco. “Personalmente sono molto stupito, anche perché la trattativa si è sempre svolta con l’intermediazione dell’avvocato della società, Andrea Vaccari, mentre sicuramente tutto più semplice se ci si fosse trovati insieme attorno a un tavolo. Il mio augurio è che la proprietà possa rivedere tale posizione almeno finché non inizia il cantiere, oppure fintanto che non sia perfezionato l’accordo definitivo al quale stiamo lavorando e che è finalizzato a garantire, in via definitiva, un accesso all’Istituto Santa Dorotea da via Kennedy fino all’attuale cancello che dà sulla proprietà Lander”.
Trattative serrate, dunque, tra Amministrazione Comune e nuova proprietà delle ex Distillerie Fabris, che non possono, ovviamente, non tener conto della questione strategica del parcheggio pubblico provvisorio ora esistente. “Stiamo trattando – spiega Casarotto – per mantenere il parcheggio pubblico in via Trieste, anche se ridimensionato rispetto all’attuale e che preveda comunque un numero di posti auto non inferiore alla trentina”.
L’area sterrata delle ex Distillerie Fabris è adibita dal 2012 a parcheggio provvisorio grazie all’accordo di comodato raggiunto dal sindaco Casarotto con la precedente proprietà e che, in forza di continui rinnovi, aveva, per l’appunto, scadenza lo scorso 30 giugno.
Per quel che riguarda il parcheggio di via Trieste, la Lander si è dimostrata disponibile invece a garantire l’utilizzo sino alla conclusione di un accordo definitivo, la cui trattativa, conferma l’amministrazione comunale, prosegue non senza difficoltà. Gli uffici comunali stanno valutando tutte le opzioni possibili, al fine di continuare ad assicurare al centro storico tale possibilità di parcheggio.
“Lancio un appello anch’io ai proprietari dell’area – commenta il dirigente dell’Istituto Santa Dorotea Carlo Maino – perché ritornino sulla loro decisione, che ha ricadute urbane non indifferenti: la situazione attuale era ottimale, mi auguro che i proprietari ne comprendano la valenza sociale”.